Il titolare di una ditta individuale in contabilità ordinaria ha acquistato nel 1983 un immobile commerciale come privato in comunione il coniuge. Poi ha portato in questo locale la propria attività di gommista (iniziata nel 1977). Allora fu portato l'intero immobile nel libro cespiti e scaricati gli ammortamenti fino al 2011 quando sono stati interrotti volontarimamente. Dal 2009 il locale è stato anche locato come ditta per l'intero canone (+IVA).
Fino ad oggi si era convinti che il locale fosse stato acquistato interamente come ditta e si aveva il problema dell'estromissione.
Dal momento che adesso ci si è accorti che il locale non era stato acquistato come ditta ma dai coniugi, si potrebbe eliminare lo stasso dal cespiti (e dal bilancio) come se inserito per errore, (e rifare il contratto di locazione con locatori i coniugi), ed evitare così la plusvalenza? Dovrebbe essere sempre il contenuto dell'atto di acquisto a prevalere?
Si precisa che non esercità piu l'attivtà di gommista in quell'immobile dal 2003, essendosi trasferito in una nuova officina
Saluti