Buongiorno,
un'impresa spagnola assumerà un lavoratore italiano residente in Italia per farlo lavorare nel nostro paese. L'impresa spagnola non avrà filiali nè stabile organizzazione in Italia. Al fine di assolvere gli adempimenti fiscali e contributivi in capo al lavoratore si chiede se secondo voi questa impostazione sia corretta:
1. Previdenziale: la ditta dovrà nominare un rapprentante previdenziale italiano, mediante atto pubblico con l’esplicita accettazione della responsabilità solidale nell’obbligazione da parte del rappresentante, che aprirà un’apposita posizione previdenziale/assicurativa e verserà i contributi dovuti secondo le scadenze ordinarie. Il mandatario provvederà alla tenuta del Libro Unico e a redigere tutti i documenti necessari inerenti il rapporto di lavoro (es: CU)
2. Fiscale: In relazione alle obbligazioni fiscali su tali redditi da lavoro dipendente, il rappresentante non ha un obbligo di sostituzione in quanto non rientra nel campo di applicazione del comma 1 dell’art. 23 DPR 600/73 che definisce quali siano i soggetti obbligati ad effettuare le ritenute alla fonte come sostituti d’imposta.. L’azienda straniera, che non ha stabile organizzazione né base fissa sul territorio italiano, non potrà quindi provvedere a trattenere le imposte, neanche mediante il soggetto che agisce da rappresentante previdenziale. Il lavoratore dovrà provvedere al versamento delle imposte in autoliquidazione, mediante presentazione della dichiarazione dei redditi (modello Unico).
Grazie, cordiali saluti