Buongiorno,
un nostro cliente che esercita attività di albergo costituita in SNC, causa COVID, ha beneficiato per il 2020 e il 2021 dell’esenzione al versamento IMU saldo e acconto 2020 e primo acconto 2021.
A sensi degli art.
- l'art 177 dl 30/2020 (acconto 2020),
-l 'art 78 c. 1 dl 104/20 (saldo 2020),
- l'art 6-sexiteis dl 41/21 (acconto 21)
Il cliente ha correttamente presentato la dichiarazione IMU entro le scadenze evidenziando il diritto all’esenzione. L’invio è stato fatto tramite PEC e correttamente recepita dal comune.
Inoltre il comune ha fatto firmare una dichiarazione in cui il cliente attestava di avere i requisiti.
Segnaliamo, inoltre, che nel quadro RS dei relativi anni è stata indicata l’agevolazione.
E’ stata anche presentata la dichiarazione del temporary framework dove però, ci siamo accorti solo in questi giorni, NON è sono stati messi i flag nel quadro A nei campi riferiti all’esenzione IMU. Chiaramente non è possibile procedere all’invio della correttiva perché il canale è chiuso.
Fino a qualche giorno fa non erano sorti problemi, tant’è che il comune non ha mai sollecitato il pagamento dell’IMU non versata.
Alcuni giorni fa ci contatta il comune dicendoci che non trovavano caricato nell’RNA il beneficio all’esenzione IMU (probabilmente caricato dal temporary framework) né la dichiarazione IMU trasmessa telematicamente e che dovevamo procedere all’invio delle relative dichiarazioni altrimenti non comunicherà i dati per l’RNA e avrebbe fatto scattare l’accertamento.
Chiediamo se abbiamo operato correttamente. In particolare:
- avendo inviato la dichiarazione IMU via PEC il comune è tenuto a riconoscere l’agevolazione, indipendentemente dall'invio telematico (non previsto per il 2020 e facoltativo per il 2021)
- e che la dimenticanza della mancata indicazione nel temporary framework non comporta la perdita del beneficio
Qualora fosse tutto corretto come far capire al comune che deve comunque procedere a riconoscere il beneficio.
Grazie