Spett.le Refi
Buongiorno, Vi sottopongo il seguente quesito.
Con il pignoramento presso terzi un Cliente ha percepito nel 2023 delle somme per arretrati di canoni di locazione anno 2021.
I canoni non incassati non sono stati dichiarati per ottenimento della convalida di sfratto per morosità dell’inquilino prima del termine di presentazione della relativa dichiarazione dei redditi.
Il contratto di locazione era ad uso abitativo ed in regime di cedolare.
Il credito precettato è composto dal capitale di euro 2.100,00 a titolo di canoni arretrati e da euro 1.600,00 circa di spese legali; la successiva ordinanza di assegnazione somme liquida le ulteriori spese legali maturate.
La certificazione del terzo pignorato riporta al rigo 104 una somma erogata nel 2023 per euro 2.025,00 circa.
Generalmente, nei pagamenti delle obbligazioni, viene applicato l’art.1194 c.c. che imputa le somme prima ad interessi e spese e poi al capitale.
Se non erro i canoni di locazione arretrati vanno indicati al rigo RM9 ed al rigo RM23 con opzione per la tassazione ordinaria. Il mio dubbio è proprio l’importo da indicare in dichiarazione perché in parte si tratta di un rimborso di spese già anticipate: ogni anno andrà semplicemente riportato l’importo della Cu, assoggettando tutto a tassazione, oppure il reddito da indicare è solamente l’eccedenza rispetto alle spese anticipate? In questo caso il reddito sarebbe pari ad euro 425,00 (2.025,00 – 1.600,00) ma l’Agenzia delle Entrate rileverebbe la discrepanza tra il reddito dichiarato dal Cliente e quello certificato dal terzo pignorato.
Vi ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti.