Salve,
con riferimento all'agevolazione in oggetto per chiedere con la presente un ulteriore chiarimento:
Si prospetta il caso di un lavoratore italiano che da oltre 10 anni è alle dipendenze di una società inglese, pertanto vive stabilmente a Londra con la famiglia composta da moglie e figli. Purtroppo non ha mai provveduto né al cambio di residenza e nemmeno all'iscrizione all'AIRE, infatti da certificato di residenza risulta ancora in Italia.
La sua volontà sarebbe di trasferirsi in Italia (sud Italia) entro fine anno con la famiglia ed aprire una partita Iva per svolgere un'attività di consulenza come lavoratore autonomo e di conseguenza poter usufruire dell'agevolazione fiscale impatriati che prevede l'abbattimento del 90% dell'IRPEF.
Da quanto innanzi descritto verrebbe a mancare il requisito dei 24 mesi di residenza fuori dall'Italia. Ma dai chiarimenti in merito recita quanto segue: ai fini delle imposte sui redditi si considerano residenti le persone che per la maggior parte del periodo d’imposta, hanno il domicilio o la residenza nel territorio dello Stato ovvero che sono ivi presenti. Ai fini dell’applicazione della presente disposizione, per domicilio si intende il luogo in cui si sviluppano, in via principale, le relazioni personali e familiari della persona. Salvo prova contraria, si presumono altresì residenti le persone iscritte per la maggior parte del periodo di imposta nelle anagrafi della popolazione residente.
In conclusione, da quanto sopra, potrebbe rientrare tra i soggetti impatriati ed usufruire delle agevolazioni previste?
Grazie.