Un contribuente ha svolto più rapporti di lavoro dipendente che si sono susseguiti nel corso del 2021 e 2022, generando un reddito sicuramente superiore a 30.000 euro.
Ora intende dimettersi dall'ultimo rapporto di lavoro in corso ed aprire una partita Iva accendendo al regime forfettario previsto per le start-up (imposta al 5%).
La norma prevede che:
«i soggetti che nell'anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, di cui rispettivamente agli articoli 49 e 50 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, eccedenti l'importo di 30.000 euro; la verifica di tale soglia è irrilevante se il rapporto di lavoro è cessato».
Quindi penserei che, fermo restando il rispetto degli altri, il requisito sia rispettato: il contribuente attenderà inoltre il periodo di preavviso prima di aprire la partita Iva.
Tuttavia il sito web dell’agenzia delle entrate riporta, tra le cause di esclusione, la norma sopra citata, aggiungendo una postilla tra parentesi che non riesco ad interpretare:
"i soggetti che nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e/o assimilati di importo superiore a 30.000 euro, tranne nel caso in cui il rapporto di lavoro dipendente nell’anno precedente sia cessato (sempre che in quello stesso anno non sia stato percepito un reddito di pensione o un reddito di lavoro dipendente derivante da un altro rapporto di lavoro)"
Secondo voi, il contribuente che ha avuto diversi rapporti di lavoro dipendete (uno di seguito all’altro) e l’ultimo cessa nel 2022, con redditi 2021 dal lav. dipendente superiori a 30.000, può accedere al regime dei forfettari già dal 2022 (ovviamente rispettando tutti gli altri requisiti)?