Da una verifica catastale è risultato che una Società in accomandita semplice, in contabilità semplificata è comproprietaria di alcune porzioni di immobili abitativi (categoria A2).
Tale comproprietà deriva dal fatto gli ex soci (coniugi) hanno edificato nel 2004 parte su un proprio terreno e parte su un terreno adiacente, di proprietà oltre che dei soci stessi, anche della Sas (per effetto della trasformazione, molti anni fa da impresa famigliare in S.a.s.).
Il costo di costruzione è stato interamente sostenuto dai coniugi /soci senza che alcuna fattura fosse intestata alla Sas, che quindi non ha sostenuto alcun costo e non ha inserito tali immobili nel proprio registro cespiti, pur risultando proprietaria del 25% di tali immobli.
Ora i nuovi soci ( cioè i figli, per effetto della donazione fatta dai genitori) vorrebbero procedere alla rivalutazione di tali immobili , ma la rivalutazione sembra sia possibile solo per i beni iscritti a libro cespiti e questi beni non lo sono.
Si chiede se sia possibile inserire ora a libro cespiti tali immobili, con data 2004 o succesiva ad un valore pari al valore catastale, visto che gli ammortamenti potrebbero non essere praticati sia perchè fiscalmente indeducibili sia perchè il loro valore sarebbe pari o inferiore al valore di mercato (e senza alcuna rilevazione contabile essendo in contabilità semplificata) In questo modo si potrebbe poi procedere alla rivalutazione delgli stessi adeguandoli al valore OMI o di mercato. In alternativa se è possibile effettuare ugualmente la rivalutazione (in queso caso del 100% del valore di mercato)
Grazie per una riposta