La ditta artigiana lavora prevalentemente in subappalto presso cantieri navali, soprattutto per la costruzioni di navi da crociera; sono parchettisti e forniscono e posano pavimenti nonché mobili per navi. Il costruttore/cliente invia loro lettera intento. A nostro parere devono fatturare in art.8 comma 1 lettera c mentre la ditta vorrebbe fatturare ai sensi dell'art.8-bis potendo quindi rientrare fra gli esportatori abituali e quindi a sua volta richiedere fatture in non imponibilità ai suoi fornitori (ovviamente se matura plafond per l'anno successivo).
con riferimento alla risoluzione 2/E del 12/01/2017 dell'agenzia entrate e successiva risoluzione 6/E del 16/01/2018 (e risposta interpello 325 del 2019) ci sembra di evincere che tale possibilità sia subordinata dalla dichiarazione dell'armatore che, una volta ultimata, la nave sarà adibita alla navigazione in alto mare.
L'armatore, a voce, ha detto loro che è naturale che possono fatturare in 8-bis e che il commercialista dovrebbe saperlo ...
Riepilogando:
- in presenza di sola lettera d'intento fattura non imponibile art.8 comma 1 lettera c;
- in presenza della sola dichiarazione dell'armatore "navigazione in alto mare" non imp. art.8-bis
(in quest'ultimo caso, fino a qualche anno in presenza di questa comunicazione non serviva anche la lettera d'intento, è ancora così?)
nell'eventualità l'armatore invii lettera intento e successivamente trametta una dichiarazione evidenziando che la nave è adibita a "navigazione in alto mare" quale fra le due fattispecie di non imponibilità iva ha la prevalenza?
chiediamo un cortese chiarimento in merito
cordiali saluti