Credito iva di 1.000 euro risultanto da dichiarazione iva per anno 2018 viene usato (erroneamente) nel 2019 sia per compensazione verticale (1.000) sia per compensazione orizzontale (altri 1.000).
L'agenzia delle entrate in passato ha affermato che per rimediare occorre procedere come di seguito indicato: si versa iva eccedente (1.000) con ravvedimento e si deve presentare nuovamente la dichiarazione iva del 2018 con eccedenza di versamento esposta in rigo VX3. In questo modo il credito iva 2018 non sarà più di 1.000, ma diventa pari a euro 2.000 e quindi risulterà correttamente utilizzato per 2.000 nel 2019. Questo, ovviamente, comporta la necessità di ripresentare la dichiarazione iva dell'anno precedente (2018), con (forse) la necessità di ravvedere anche la d.iva infedele, oltre a ravvedere l'imoprto compensato in eccedenza (con sanzione di base al 30%). Inoltre la dichiarazione iva del 2019 esporrà come credito iva dell'anno precedente l'importo di euro 2.000, di cui 1.000 usati verticalmente e altri 1.000 usati orizzontalmente.
A tale proposito di allega l'esempio della procedura illustrata dall'agenzia entrate con riversamento dell'eccedenza a mezzo di ravvedimento operoso e la necessità di rigenerare il credito nella dichiarazione iva in cui si è formato, cioè con la ripresentazione della dichiarazione iva originaria.
2) Altra corrente di pensiero (circolare REFI RF062/2014) ritiene che si versi solamente il'importo compensato in eccedenza, con relativo reavvedimento, senza fare altro.
Chiedo conferma che si possa procedere secondo il metodo da voi delineato, sintetizzato nel precedente punto 2.
Grazie.