Buongiorno,
Una società di ristorazione, quindi fra quelle che hanno subito la chiusura in base ai DPCM di marzo 2020 a causa del "coronavirus", è il soggetto conduttore di un contratto di affitto ( C/1) che prevede la corresponsione mensile di euro 1.800,00 al locatore; inoltre per sopravvenuto accordo tra le parti, gli stessi hanno accordato una "riduzione temporanea" del canone ad euro 900,00 ( cioè al 50%).
Detto ciò ed avendone le caratteristiche per poter usufruire del cosiddetto "tax credit" pari al 60% del canone "pagato" nel mese di marzo, nella presente fattispecie le fatture emesse sin dall'inizio del contratto sono come di seguito evidenziate in fattura: la fattura emessa dal locatore in data 01/03/2020 n.x di euro 1.800,00+IVA 22% esplicita il riferimento omissis.. dal 15/02/2020 al 15/03/2020.., pagata il 15/03/2020; la successiva n.x+1 datata 01/04/2020 di euro 900,00+IVA ( dopo l'accordo fra le parti) ,da pagarsi entro il 30/04/2020!!, esplicita il riferimento omissis.. dal 15/03/2020 al 15/04/2020....; a questo punto chiedo quanto di seguito:
1) A quanto ammonterà il credito del 60% per la parte conduttrice riferito al mese di marzo, vista la modalità di fatturazione adottata sin dall'origine dalla ditta proprietaria dell'immobile commerciale? Ovvero si guarda unicamente a quanto previsto contrattualmente?
2) In base a quanto sopra e dato che la seconda fattura scadrà il 30/04/2020, la compensazione in F24 ( che è consentita dal 25/03/2020) dovrà tenere solo conto di quanto in proporzione pagato?
Grazie e buon lavoro.