Buongiorno,
una società cliente riceve fatture per abbonamenti parte a consumo e parte "prepagato ricaricabile" dalla TIM, e sulle fatture la stessa TIM espone, per la parte relativa agli "abbonamenti prepagati", l'IVA con un asterisco che richiama una nota:
"IVA assolta all'origine ex art.74, c. 1, lettera d) D.P.R.n . 633/72 da Telecom ltalia S.p.A. Fatturazione su richiesta del cliente ai sensi dell'art.4 . c. 1 del D.M. 24 ottobre 2000, n. 366"
Mentre sugli abbonamenti a consumo l'iva è applicata con la normale aliquota del 22%.
Per gli "abbonamenti prepagati" visto il richiamo all'art. 74, l'IVA dovrebbe essere indetraibile al 100% anche se è esposta in fattura.
In rete si trovano però commenti contrastanti, tra cui quello dello Studio Deotto and Partners:
https://www.deottoandpartner.it/centro-studi/linea-guida-n14/54/
Si aggiunge tuttavia un ulteriore problema penalizzante per la società: dato il meccanismo contrattuale di addebito di abbonamenti ed accredito di sconti contrattuali, mentre per la parte relativa agli addebiti viene applicato il regime monofase art. 74 con iva non detraibile, per la parte relativa agli accrediti viene invece applicata l'IVA con il regime normale, determinando la situazione paradossale per cui la società va a debito con l'iva in sede di registrazione della fattura.
Alleghiamo copia fattura cortesia e copia fattura elettronica assosoftware con evidenziato il conteggio dell'iva e la situazione per cui si genera un debito iva a carico della società.
E' corretto questo comportamento da parte della TIM?
Come va esercitata la detrazione sugli importi fatturati?
Cordiali saluti e buon lavoro.