quesito
1) una srl con un capitale sociale di 15.000 e riserve di euro 50.000 (totale patrimonio euro 65.000) è formata da n. 2 soci al 50% (A e B9.
nella srl è presente un immobile del valore contabilile: costo storico euro 90.000-fondi 45.000= netto 45.000,00
ma del valore reale di mercato di euro 90.000.
I soci si vogliono dividere e uno vuole tenersi la ditta individuale in semplificata con l'immobile.
Si chiede se è corretta la seguente operazione o se ne trova una più vantaggiosa:
- trasformazione da srl a snc, successivamente nella snc un socio cede la sua quota all'altro socio,
il socio rimasto nella snc rinuncia a ricostiuire la pluralità dei soci e si prosegue l'attività come impresa individuale.
Problema di tassazione:
nella cessione delle quote da A del 50% a B per euro ad euro 55.000,00 abbiamo plusvalenza tassabile del 26%
sulla differenza tra 55.000-7.500 = 47.500 x 26%= 12.350,00
Il socio che diventa proprietario del 100% della snc ha in pancia le riserve da distribuire cioè pari ad euro 50.000 x0.26=13.000,00
Se decidessi di non ricostituire la snc ma diventare direttamente ditta individuale in semplificata devo pagare subito i 13.000,00?
come? con verbale? con data atto notarile? come distribuzione di dividendi?
2) Un cliente deve emettere nota di accredito per esclusivo recupero iva 20% relativamente ad un credito anni 2006 e 2008, vantato nei confronti di una società cancellata in data 19/02/2019 dopo procedura seguita da liquidatore giudiziale. L'imponibile è stato completamente liquidato dal liquidatore giudiziale e solo una parte dell'iva è stata in due tranche liquidata.
Si chiede se è corretto emettere la nota di accredito elettronica al liquidatore (si mette codice fiscale?), indicando nelle note il riferimento alla società cancellata e se è corretto indicare i dati così come sotto riportati nella nota stessa.
FATTURA N. 26/2006 imponibile € 1.931,21
FATTURA N.21/2008 imponibile € 5.687,74
totale imponibile € 7.618,95
iva 20% su € 7.618,95 € 1.523,79
riparto parziale pari al 12% del credito di € 1.523,78 (iva) ammesso al passivo del concordato in data 28/10/2011
-€ 182,85riparto finale pari al 2,96% del credito di € 1.523,78 (iva) ammesso al passivo del concordato in data 03/08/2018
-€ 45,18
nota di accredito da emettere€ 1.295,76 per sola iva
quesito 3
Un dipendente ha avuto una proposta di assunzione da un'azienda italiana come dirigente. di seguito i dati:
Retribuzione di circa EUR 130k lordi annuali da azienda italiana.
Il rimanente pagato dalla controllata del gruppo inglese:
- retribuzione annuale di circa EUR 40k.
- bonus annuale di circa EUR 40k. Il primo bonus relativo al 2020 sara' percepito del 2021.
- Long Term incentive plan di circa EUR 40k annuali ma differite di 3 anni. Quindi la prima relativa al 2020 arriverebbe in realta' nel 2024.
Date queste informazioni, si vorrebbe sapere:
- l'importo erogato dalla controllata del gruppo inglese va tassato in Italia? In Unico? o è tassato alla fonte?
- come conviene gestire tutta la tassazione e che tipo di svantaggi/svantaggi si avrebbe rispetto al potenziale pagamento di tutto il valore dalla controllata italiana?
- si riuscirebbe ad utilizzare a fini pensionistici anche i pagamenti fatti dall'azienda inglese?
- ci sono modi per minimizzare la tassazione facendosi pagare dalla controllata con forme diverse da quelle impiegatizie?
- cosa potrebbe succedere in caso di Brexit?