Buonasera ,un imprenditore individuale in contabilità ordinaria vuole estromettere i beni immobili strumentali per natura dall'impresa e noi abbiamo provveduto a calcolare l'imposta sostitutiva confrontando il valora catastale di tali beni ed il costo degli immobili comprensivo dei costi notarili e di spese incrementative sostenute alcuni anni successivi all'acquisto ,il tutto al netto dei rispettivi ammortamenti come previsto dalla normativa . In data 31/05/2019 ha emesso un'autofattura, per il prezzo di acquisto complessivo dei beni e delle spese successivamente sostenute, in regime di esenzione iva art.10 Dpr 633/1972
In sede di bilancio abbiamo rilevato che nell'ottobre del 2018 sono state sostenute spese per la realizzazione di un piccolo bagno nel capannone e di un locale ad uso archivio ,realizzati sottraendo una quota di superficie al locale destinato a magazzino .La spesa ammonta a 10400,00 euro ed il titolare sostiene che non si tratta di spese incrementative in quanto il bagno è un piccolo servizio senza doccia ed altri accessori , tanto più che un bel bagno già esiste nel locale , e che la stanzetta ricavata per archiviare le pratiche d'ufficio non comporta certo un aumento di valore del bene immobile. A questo punto ci chiediamo : noi non abbiamo tenuto conto di questa spesa nell'emissione dell'autofattura al 31/5/2019 perchè non a conoscenza di essa . Se si tratttasse di spesa incrementativa possiamo integrare l'autofattura già emessa in formato elettronico e registrata ? Ovviamente possiamo ricalcolare l'importo dell'imposta sostitutiva che verrà versata entro il 30/11/2019 . Se non si tratta di spese incrementative come consideriamo tale spesa ? Come un costo pluriennale da ammortizzare in 5 anni o come una spesa di manutenzione da rapportare al costo dei beni esistenti al 01/01/2018 ?
Insomma vorremmo non fare passi falsi proprio nell'esercizio interessato dall'estromissione dei beni ed incorrere in sanzioni e contestazioni