Buongiorno,
Volevo porre un quesito: Un allevatore ha due attività: 1) alleva suini e parte di questi li rivende vivi a dei consorzi 2) parte dei suini allevati e non rivenduti ai consorzi li fa macellare all'esterno e produce lui stesso insaccati. Questi vengono venduti a privati consumatori e a supermercati Fino al 31/12/2007 contabilmente e fiscalmente si comportava in questa maniera: teneva la contabilità separata 1) per l'allevamento registro acquisti e vendite e tassazione sulla base del reddito agrario 2) per la produzione e vendita di insaccati altri registri iva acquisti e vendite e corrispettivi e tassazione come reddito di impresa (con codice attività agriturismo in quanto secondo la legge regionale Veneto l'agriturismo prevede anche la vendita diretta dei propri prodotti) Quindi le fatture di vendita seguono due distinte numerazioni.
L'allevatore possiede tutte le autorizzazioni per l'Agriturismo. Venivano inoltre emesse delle fatture dall'attività tipica di allevamento a quella di trasformazione per i cosiddetti "passaggi interni". Vista l'evoluzione della normativa e considerando che il fatturato relativo all'attività di trasformazione e vendita degli insaccati ammonta a circa il 50% del totale fatturato volevo chiedere se risulta possibile considerare quest'ultima attività, attività agricola per connessione e quindi farla rientrare nel reddito agrario. Se così fosse io potrei utilizzare un unico registro iva acquisti e vendite con un'unica numerazione. Se invece per motivi contabili l'allevatore preferisse mantenere i registri separati e quindi proseguire con la doppia numerazione delle fatture di vendita, fiscalmente si può in ogni caso far rientrare nella fattispecie di reddito agrario quello prodotto con tale attività di vendita di insaccati?
Grazie.