Contribuente ha chiesto e ottenuto dal Comune il permesso di costruire (licenza edilizia) per la ristrutturazione ed il ricavo di nr. 1 nuovo appartamento.
Sono già iniziati i lavori e i figli hanno già provveduto a far intestare (e a pagare con bonifico) delle fatture a loro nome (in quanto familiari conviventi).
In considerazione dell'elevata spesa il contribuente vorrebbe ora far effettuare un frazionamento dell'abitazione in corso di ristrutturazione, suddividendola in due unità immobiliari distinte e fare un atto di donazione a uno dei figli di una delle due unità frazionate. Da tener presente che il figlio donatario si è gia' intestato fatture a suo nome (familiare convivente) sulla ristrutturazione già iniziata..
Il geometra effettuerebbe la domanda di accatastamento delle due unità immobiliari (l'attribuzione della rendita catastale sarà effettuata solo alla fine dei lavori).
Subito dopo si andrà dal notaio e si farà l'atto di donazione. Il geometrà chiederà al Comune che nella licenza edilizia sia inserito anche il nome del figlio.
Si chiede:
1) alla luce di quanto sopra esposto si può far tranquillamente quanto sopra? Si tenga presente che il tutto verrebbe eseguito per poter godere della detrazione di euro 96.000 per ciascun appartamento (in totale 192.000).
2) Oppure, cosa che appare più probabile,si doveva prima fare il frazionamento e la donazione e successivamente provvedere alla ristrutturazione delle due unità immobiliari derivanti dal frazionamento?
3) Nel caso in cui il punto 1 sia affermativo il figlio può detrarre le fatture a lui intestate, ma oggetto della ristrutturazione della casa del padre? Oltre logicamente detrarre le fatture oggetto di ristrutturazione sull'unità donatagli.
Ringraziando della risposta, cordiali saluti.