Buongiorno,
sono a formulare il seguente quesito:
Srl svolge attività di commercio all’ingrosso di mobile per ufficio.
nell’anno 2018 ha emesso 17 fatture elettroniche nei confronti della PA (comuni, scuole, ulss, ecc…).
La vendita nei confronti della PA avviene in tre modalità:
1. richiesta di offerta da parte dell’ente, la srl viene contattata dalla PA, viene elaborato un ordine e con la conferma dlel’ordine viene effettuata la vendita ed emessa la relativa fattura,
2. ordine diretto da parte della PA sul sito acquistiinretepa.it,
3. gare a cui più soggetti partecipano e chi vince si aggiudica la gara, viene emesso un ordine e poi fattura.
Le fatture vengo emesse tutte completamente con iva al 22%. Per tale motivo le fatture non vengono emesse con l’imposta di bollo “da versare”.
Per quanto riguarda invece l’imposta di bollo da versare sui documenti informatici siamo a formulare le seguenti domande, premesso che solo per i suddetti punti 2 e 3 c’è un documento informatico (contratto):
Anche nel primo trimestre 2019 il contribuente ha emesso fatture PA nella modalità sopra descritte.
Si dovrà procedere al ravvedimento operoso sia dell’anno 2018 che del primo trimestre 2019.
È possibile effettuare la compensazione con credito iva sia del tributo bollo virtuale che sanzioni e interessi scaturiti dal ravvedimento dello stesso?
in attesa di un gentile cenno di riscontro porgo cordiali saluti.