Egr. dott. Cirrincione,
Soggetto passivo italiano ha effettuato un acquisto di beni (nel caso specifico pneumatici) da un sito on-line Italiano; viene emessa regolare fattura senza addebito dell'I.V.A., in quanto il contribuente italiano è anche iscritto al V.I.E.S.
I dubbi che ho riscontrato nella fattura emessa sono i seguenti:
1) La fattura riporta in alto la ragione sociale cioè la sede "legale" del paese CEE del fornitore intracomunitario, e fin qui tutto a posto (tutti i dati anagrafici del paese di stabilimento)
2) Lo stesso, però, indica nel corpo del documento fattura la seguente dicitura che riporto testualmente:
"Non soggetto ad I.V.A. art.17 c.2 DPR 633 v. 26/10/1972, "reverse charge" la nostra P.IVA: DE................... + tra parentesi (IT...........9991)"; (si comprende essere una identificazione diretta!!)
3) Si è provato a telefonare al call center per sapere chi fosse l'obbligato a "presentare" i modelli INTRASTAT acquisti beni, ma, come spesso capita, non si è avuta ancora una risposta "univoca e tranquilizzante".
Appurato che lo stesso facendo una moltitudine di operazioni nel nostro Paese anche con privati consumatori (e da qui si capisce la necessità dell'identificazine diretta) sono a chiederle quanto segue soprattuto consigli:
Dato che non si ha di sapere se la merce partita del paese CEE è poi stata "listata" dalla loro posizione IVA in Italia come mi devo comportare?
E' "solo" sufficente integrare il documento nei registri IVA o si deve redigere anche il "listing" per maggior tranquillità, ma con il rischio della "duplicazione" dello stesso?
Grazie e l'occasione mi è gradita per augurarLe un felice anno nuovo e buon Natale!!