Una Spa ( a conduzione familiare ) ha depositato il bilancio 2016 ed ha trasmesso il Mod Unico relativo
Dopo aver chiuso il bilancio 2016 ed esaurito l' iter dichiarativo relativo, una societa' che cura le pratiche di accesso al credito di imposta sulle spese di ricerca e sviluppo suggerisce di recuperare il credito maturato nell' anno 2016
Sostiene:
- la irrilevanza della contabilizzazione nel bilancio 2016 del credito di imposta e del componente positivo di reddito collegato ;
- lla irrilevanza della mancata indicazione nel quadro RU di Unico che puo' essere sanata con la presentazione di una Dich. Integrativa
- di poter rilevare il credito contabilmente nel 2017 iscrivendo a sopravvenienza attiva non tassabile la contropartita alla sua iscrizione all' attivo patrimoniale
In linea generale mi pare che tanto la mancata contabilizzazione quanto la mancata indicazione nel quadro RU non facciano perdere il diritto al credito di imposta ed alla sua fruizione
Ancora in linea generale mi pare che il componete positivo di reddito in contropartita al credito di imposta sia non soggetto a tassazione ( attraverso una variazione in diminuzione in Unico )
Ma sempre in linea generale mi sembra che la norma, compresa la Circ. 13/E dell' Ag delle Entrate dell' aprile 2017, affermi una sorta di linearità tra periodo di sostenimento dei costi di ricerca e sviluppo, determinazione del credito di imposta relativo e contabilizzazione degli stessi
Quindi a fronte di costi di ricerca e sviluppo sostenuti nel 2016 , il credito di imposta avrebbe dovuto essere iscritto nel bilancio assieme al componenete positivo di reddito per altro non soggetto a tassazione
la circolare 13/E prima citata affronta la questione al punto 4.9.2 dove risponde ad una domanda ben precisa e riferita al 2015, primo anno di applicazione della norma , nella quale si evidenziava come , stante l' assenza di charimenti esaustivi, la mancanza dei requisiti di certezza ed oggettiva determinabilità aveva indotto a soprassedere alla contabilizzazione del credito di imposta e del componente positivo di reddito collegato per procedervi nell' esercizio 2016 iscrivendo tra i componenti positivi di reddito, in contropartita all' iscrizione del credito di imposta nell' attivo patrimoniale, una sopravvenienza attiva
La risposta dell' Agenzia è positiva ma è circoscritta al 2015 e non sono a conoscenza di altre norme che attribuiscano un valore interpretativo a questa risposta che ha a mio avviso rilevanza per il solo 2015
Pur la risposta non accennando mai all' aspetto della non tassabilità della sopravvenienza attiva , l' interpretazione che ne danno le società investite della gestione del credito di imposta è per il valore interpretativo della stessa e per la non tassazione in nessun caso della sopravvenienza attiva
Nel mio caso , quindi ., come sostiene la società incaricata di gestire il credito di imposta , a fronte di spese di ricerca e sviluppo sostenute nel 2016 , per esse si rileverà il corrispondente credito di imposta e la correlata sopravvenienza attiva nel bilancio del 2017, sostenendo per quest' ultima la non tassabilità
Io sarei invece propenso a ritenere che , stante il preciso riferimento temporale ( 2015) nella risposta dell' Agenzia, essa valga solo per il 2015 mentre dal 2016 ( venuti meno i motivi di incertezza ed oggettiva determinabilità del cerdito di imposta ) debba valere la regola che al sostenimento delle spese ammesse al calcolo del credito di imposta corrisponda la sua contabilizzazione nell' esercizio medesimo e la non tassabilità del componente positivo di reddito connesso
Un diverso comportamento, contabilizzazione nell' esercizio 2017 e rilevazione di una sopravvenienza attiva , non precluda il diritto e la fruizione del credito di imposta ma renda tassabile la sopravvenienza attiva iscritta tra i componenti positivi di reddito in contropartita ad un credito di imposta iscritto tardivamente
E' corretta la mia impostazione ?
Spero di essere stato chiaro ed attendo una gentile risposta