Egregio dott. Cirrincione,
chiedo gentilmente la Sua opinione in merito alla seguente operazione societaria:
La società possiede un capannone in cui svolge la propria attività di autofficina. Valori contabili molto bassi in quanto sia il capannone sia tutta l’attrezzatura sono datati.
IPOTESI A):
La SRL acquista il 100% delle quote societarie della SNC e successivamente esegue una fusione per incorporazione. Si avvale della facoltà prevista dall’art. 172, comma 10-bis, e rivaluta l’avviamento risultante dalla perizia di stima versando un’imposta sostitutiva del 12% (per maggiori valori fino a 5 milioni di Euro). Comincia ad imputare le quote di ammortamento a partire dall’esercizio in cui versa la prima delle tre rate obbligatorie previste dal DM 25/07/2008.
L’attività di autofficina non viene proseguita ma il capannone viene utilizzato per l’attività propria di impresa edile della SRL.
IPOTESI B):
L’unico socio della SRL acquista come persona fisica il 100% delle quote della SNC e mantiene in vita la SNC ricostituendo entro 6 mesi la pluralità dei soci. Anche in questo caso cambia l’oggetto sociale perché il socio non vuole proseguire l’attività di autofficina ma intende affittare il capannone in parte alla propria SRL e in parte ad un’altra società. Per il calcolo della società di comodo si prosegue ad utilizzare i valori contabili della SNC.
Lei vede qualche problematica di elusione in una delle due ipotesi o posso liberamente scegliere tra le due opzioni?
Sussistono preoccupazioni circa il fatto che l’Agenzia delle Entrate possa tassare la cessione di quote (tassa di registro fissa) come cessione d’azienda (9% per i beni immobili, 3% per i beni mobili)?
Grazie per il Suo gentile riscontro.