Buon giorno,
Siamo un'azienda che produce stampi e ai fini della valutazione delle rimaneze finali, ci si presenta il seguente caso riferito a un'opera in esecuzione:
- data sottoscrizione del contratto di fornitura stampi: 27/10/2015
- data primi costi sostenuti: 28/11/2015
- consegna stampi prevista da contratto: 06/10/2016 (con pagamento in acconto del 90%)
- benestare finale dell'opera previsto dal contratto (equivale al momento in cui vi è l'accettazione dell'opera con il conseguente passaggio della proprietà): 12/11/2016
- al 31/12/2016 il committente ha pagato in acconto il 90% dell'opera, il residuo 10% verrà pagato con il benestare finale dell' opera effettivo nel gennaio 2017.
- benestare finale dell' opera effettivo: 31/01/2017 - .
Nella valutazione delle rimanze finali al 31/12/2015 abbiamo considerato la commessa come un lavoro infrannuale (<365 gg - da 28/11/2015 a 12/11/2015) e pertanto valutata in base ai costi sostenuti nell' esercizio.
Al 31/12/2016 si pone il problema se dobbiamo ancora considerare l'opera come un'opera infrannuale (come noi riteniamo in base all' Oic 23) o, invece, come un'opera ultrannuale (>365 gg - da 28/11/2015 a 31/01/2017) la cui valutazione è a corrispettivi pattuiti/stato avanzamento lavori e non più a costi. Va da sè che la valutaziopne a costi comporta il far emergere l'eventuale utile solo nell' anno del benestare finale e non viene "spalmato" negli anni della durata del contratto come avviene nei lavori ultrannuali.
QUESITO: e' corretta la nostra impoistazione ? In altri termini è corretto che per per definire se un lavoro sia infrannuale o ultrannuale fanno fede esclusivamente le date fissate dagli accordi contrattuali e non le date effettive di completamentoi dei lavori ?.
Grazie e cordiali saluti.