Buongiorno
in merito alla definizione dei requisiti di un consorzio(tra promotori finanziari) che eroga i servizi solo ai propri consorziati, stiamo verificando, come ogni anno, l'esistenza dei requisiti per applicare la corretta normativa per quanto riguarda le fatture emesse dal consorzio stesso ( in allegato quesito del 22/03/20196).
In questa fase ci sono sorti ulteriori dubbi, inanzitutto per quanto riguarda il fatto che:
- se > 50% dei soci ha un pro rata Iva > 10% nel triennio si avrà che il fatturato prevalente sarà effettuato con Iva e dunque viene meno la possibilità di applicare l'esenzione nei confronti di tutti consorziati. Ma cosa si intende per " > 50% dei soci" il numero dei soci deve essere > 50% oppure si fa riferimento alla quota imponibile che viene fatturata ai consorziati che superano detto limite? noi abbiamo interpretato che si fa riferimento al numero dei soci, anche perche' a priori non possiamo sapere quanto andra' a fatturare al singolo promotore il consorzio. E' corretto?
- inoltre la CM 23/2009 chiarisce poi che al consorzio non può essere preclusa l'effettuazione di operazioni imponibili Iva,che, tuttavia, non possono essere prevalenti rispetto a quelle esenti, nel qual caso viene meno l'applicabilitàdell'esenzione in toto.
Ma questo requisito non puo' essere verificato a priori quindi se a posteriori verifichiamo che le operazioni imponibili hanno superato quelle esenti, verra' meno l'applicabilità dell'esenzione in toto, dall'anno successivo o dall'anno corrente e quindi dobbiamo rifare tutte le fatture con iva per l'anno 2016? (ho saputo che dei colleghi avendo appurato il verificarsi di questa situazione hanno fatto fatturare al consorzio le competenze esenti del 2017 in modo da ricalibrare i due montanti ed evitare di rifare le fatture con iva per l'anno 2016 ).
grazie
cordiali saluti