Ho il seguente caso.
Sono il cedente in una operazione di cessione di un ramo d’azienda con un prezzo di vendita fissato in 3.000.000 di Euro determinato come differenza tra elementi contabili attivi e passivi che compongono il ramo d’azienda.
Tra gli elementi passivi è previsto l’accollo di un futuro debito per l’acquisto di un macchinario in base al quale il venditore incassa 2.800.000 in quanto nell’atto notarile per accordo tra le parti il venditore si accolla da un punto di vista finanziario l’acquisto futuro di un macchinario con queste modalità:
*) la fattura d’acquisto verrà intestata direttamente all’acquirente
*) che provvederà ad effettuare in proprio il pagamento avendo la provvista di denaro considerato che ha effettuato il pagamento del ramo d’azienda in meno per 200.000.
L’importo di 200.000 può ducurtare la plusvalenza, considerato che per volontà contrattuale delle parti espressa in atto notarile il prezzo di cessione viene ridotto di 200.000 euro.
D’altronde, il debito per acquisto del macchinario di 200.000 non risulta dalla contabilità del cedente, considerato che l’acquisto verrà effettuato a cura dell’acquirente.
L'Agenzia delle entrate può contestare la riduzione della plusvalenza? Considerato che la riduzione del prezzo è contrattualizzata in atto notarile ciò dovrebbe aiutare a provare la riduzione della plusvalenza.
Contabilmente mi sembra di non ho altra scelta che ridurre la plusvalenza considerato che nella contabilità del cedente non è contabilizzato il debito verso di acquisto del macchinario di 200.000.
le allego scrittura. Se il comportamento che ho adottato non è corretto mi può suggerire una soluzione.
Grazie. Saluti.