I contribuenti in regime forfettario o dei minimi non sono, attualmente, tenuti ad emettere le fatture in formato elettronica (tranne che nei confronti della PA), per quanto siano incentivati ad adottarla. Con richiesta del 31/03/2021, tuttavia, il Governo ha richiesto alla UE l’autorizzazione ad estendere l’obbligo di emissione di fattura elettronica anche a tali soggetti, al fine di migliorare il contrasto alle frodi in materia di Iva.

L’Agenzia Entrate ha disposto: l’ulteriore proroga sino al 30 settembre 2021 del termine per aderire (per gli operatori Iva, i loro intermediari delegati e i consumatori finali) al servizio di consultazione e acquisizione delle proprie fatture elettroniche e dei loro duplicati informatici. Si tratta di una funzionalità specifica, da rendere disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia, per consentire agli operatori IVA/intermediario delegato (o al consumatore finale) di aderire espressamente al servizio di Consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche o dei loro duplicati informatici.

Con un avviso sul portale Fatture e Corrispettivi, l’Agenzia ha reso noto di aver attivato una nuova funzionalità che consente di portare in conservazione massivamente le fatture elettroniche transitate mediante Sdi anche relativamente al periodo antecedente alla adesione del contribuente. Per usufruire di tale possibilità: è necessario sottoscrivere apposito accordo di servizio eventualmente revocando quello già sottoscritto anteriormente al 4/06/2021 facendo attenzione ad indicare la data in cui si intende decorre il servizio di conservazione; in tal modo l’Agenzia porterà in conservazione tutte le fatture trasmesse/ricevute dal SdI fin da tale data, evitando, in tal modo, il caricamento manuale di tali fatture da parte del contribuente.

L’Agenzia Entrate ha recentemente chiarito che: le modalità operative di assistenza fiscale a distanza consentite dall’art. 78, co. 4-septies, DL 18/2020 sono applicabili anche al conferimento/rinnovo delle deleghe per la consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche dei contribuenti in scadenza nel presente periodo emergenziale. Tali procedure prevedono l’invio agli intermediari della copia per immagine del mandato all’incarico, unitamente al documento d’identità, da regolarizzare in seguito alla cessazione dell’emergenza Covid-19.

L’Agenzia Entrate ha reso noto la Guida relativa all’imposta di bollo sulle fatture elettroniche in cui sono evidenziati i seguenti aspetti: l’integrazione del bollo sulle FE la consultazione e variazione delle fatture soggetto al tributo il versamento dell’imposta di bollo.

L’Agenzia Entrate, in una recente Faq, ha chiarito che: in caso di fattura elettronica emessa nei confronti di un consumatore finale estero, non stabilito in Italia; la compilazione del campo codice fiscale non è obbligatoria. Il codice fiscale dello stesso va inserito nel campo dove va normalmente la partita IVA dell’operatore IVA estero, lasciando vuoto il campo codice fiscale.

Con un recente Comunicato stampa, il MEF ha anticipato la proroga dei seguenti termini: per la conservazione delle fatture elettroniche relative al 2019: di 3 mesi (a giugno 2021) per la trasmissione telematica (e la consegna al percipiente) dei mod. CU: al 31/03/2021 per le trasmissioni telematiche finalizzate alla predisposizione del mod. 730 precompilato: al 31/03/2021.

Le fatture elettroniche devono essere conservate in modalità elettronica. Dato che: il processo di conservazione dei documenti elettronici deve concludersi entro 3 mesi dal termine di presentazione delle dichiarazioni annuali relative al periodo d’imposta cui i documenti si riferiscono le dichiarazioni dei redditi per il periodo d’imposta 2019 dovevano essere presentate entro il 10/12/2020 le fatture elettroniche emesse e ricevute via SdI nel 2019 dovranno essere portate in conservazione entro il 10/03/2021.

L’Agenzia delle Entrate ha definito le regole tecniche per l’integrazione delle fatture elettroniche che non recano l’indicazione dell’assolvimento dell’imposta di bollo, per le quali tuttavia il tributo risulti dovuto. Il contribuente potrà verificare i dati modificati ed operare le eventuali integrazioni delle fatture elettroniche.

Per quanto attiene l’attività delle farmacie occorre considerare le seguenti particolarità: anch’esse rientrano tra i dettaglianti tenuti all’invio telematico dei corrispettivi all’Agenzia; dal 2022 tali soggetti saranno tenuti all’invio al STS, il quale prenderà successivamente disponibili i dati all’Agenzia un meccanismo particolare si applica al rimborso da parte del SSN dei farmaci mutuabili ceduti; peraltro anch’essi rientrano nell’invio telematico dei corrispettivi e nel meccanismo della ventilazione ai fini Iva; nessuna particolarità, al contrario, per la cessione dei farmaci/altri beni non mutuabili in caso di emissione di fatture, per tutto il 2021 ricorra ancora il divieto di utilizzo del formato elettronico nel caso di prestazioni sanitarie rese alla persona (o prestazioni diverse trasmesse al STS). Ai fini reddituali, le imprese in contabilità ordinaria dovranno riconciliare le cessioni di farmaci mutuabili effettuate negli ultimi mesi dell’anno (imponibili per competenza) per le quali il debito di Iva si genera solo al momento dell’incasso da parte della ASL nell’anno d’imposta successivo.

Con l’aggiornamento delle Specifiche tecniche per la fatturazione elettronica a partire dal 1/01/2021 sono previsti: nuovi tipi di documento (per il 2021 ancora facoltativi) per la gestione di particolari fattispecie di fatturazione (reverse charge; splafonamento, deposito Iva ecc.) per i "codici natura" la suddivisione dettagliata dei codici N2, N3 e N6 (obbligatori dal 1/01/2021). Per quanto attiene i corrispettivi telematici dal 1/01/2021 è terminato regime transitorio nei confronti di qualsiasi contribuente (dunque, tutti i dettaglianti dovranno essere dotati di RT) con Provv. 23/12/2020 l’Agenzia Entrate ha posticipato al 1/04/2021 la data di utilizzo del nuovo tracciato telematico (versione 7.0) per l’invio dei corrispettivi.