Recentemente è stata approvata la Legge di Bilancio 2019, in G.U. N. 302 del 31/12/2018, entrata in vigore il 1/01/2019.

La Legge di bilancio 2019, nel modificare il decreto Collegato, modifica alcuni aspetti relativi all’obbligo di fatturazione elettronica a decorrere dal 1/01/2019. In particolare, viene ora previsto quanto segue: operatori sanitari: il divieto di fattura elettronica per i soggetti obbligati ad inviare i dati al sistema TS, limitatamente alle fatture i cui dati risultino da inviare L.398/91: l’esonero dall’obbligo di fattura elettronica per gli enti associativi (e SSD) che hanno optato per il regime agevolato L. 398/91 che nel periodo d’imposta precedente hanno conseguito proventi commerciali non superiori ad . 65.000 (al supero di tale importo la fattura elettronica va emessa per loro conto dalla controparte) committenti privati: l’SDI rende disponibili le fatture xml solo su richiesta del contribuente; ciò dovrebbe comportare il fatto che la copia fiscalmente rilevante risulti ancora essere quella cartacea.

Il Dipartimento per l’informazione e l’editoria ha reso noto che gli operatori economici inclusi nell’elenco dei soggetti richiedenti il bonus pubblicità per gli investimenti relativi all’anno 2018, possono iniziare a presentare la dichiarazione sostitutiva di tali investimenti, da concludere entro il 31/01/2019

Il MEF ha pubblicato gli elenchi dei soggetti nei confronti dei quali, per l'anno d'imposta 2019, trova applicazione il meccanismo dello split payment, ex art. 17-ter Dpr 633/72. Gli elenchi per il 2019 sono suddivisi (come per il 2018) in 6 soggetti disponibili sul sito del MEF indirizzo http://www1.finanze.gov.it/finanze3/split_payment/public/#/archivio dove è possibile scaricare il formato excel Per individuare le Pubbliche Amministrazioni nei confronti delle quali sussiste l’obbligo di utilizzo della fattura elettronica è possibile fare riferimento all’elenco pubblicato sul sito dell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni.

Si riepilogano di seguito le misure del diritto camerale dovuto per l’anno 2019, come riepilogate nella recente Circolare del MISE. Il diritto interessa tutte le imprese iscritte al registro delle imprese ed i soggetti iscritti esclusivamente al REA

Il D.M. 28/12/2018, pubblicato in G.U. n. 5 del 07/01/2019, ha individuato nuove modalità di assolvimento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche. Il contenuto del decreto in questione è stato anticipato in sintesi dal Comunicato n. 224 del 28/12/2018 dello stesso MEF.

La Legge di bilancio 2019 ha introdotto un’agevolazione fiscale per i contribuenti: residenti in un paese collaborativo e che fruiscono di una trattamento pensionistico estero e procedono, dal 2019 in poi, a trasferire la residenza fiscale in un comune del mezzogiorno con popolazione non superiore a 20.000 abitanti. In tal caso, sui redditi esteri può trovare applicazione un’imposta sostitutiva del 7 per 5 periodi complessivi.

Con il DM 05/12/2016, il MEF ha stabilito che, a decorrere dal 2017 e confermato poi per il 2018 e per il 2019: l'entità del contributo annuale a carico degli iscritti nel registro dei revisori legali è determinato in 26,85. Sono tenuti al pagamento del contributo i revisori legali e le società di revisione legale che risultano iscritti nelle sezioni A e B del registro alla data del 1 gennaio di ogni anno.

Nell’ambito di un Videoforum organizzato dal CNDCEC i funzionari dell’Agenzia hanno rilasciato una serie di importanti chiarimenti in relazione alla fattura elettronica, tra cui, in particolare: fatture cartacee datate 2018: possono essere trasmesse anche nel 2019 data fattura: fino al 30/06/2019, la data da indicare nel file xml per le fatture non differite coincide con il momento di effettuazione (Iva esigibile) dell’operazione, mentre il momento di trasmissione rileva solo per la verifica della tempestività (per quanto sia prevista una moratoria sanzioni per il primo semestre 2019) modelli Intrastat: è confermato che la trasmissione periodica delle operazioni transfontaliere (cd. Esterometro) non esonera dall’invio dei modelli riepilogativi contribuenti minimi e forfettari: possono continuare ad operare tramite fatture cartacee, sia attive che passive.

La Finanziaria 2019 ha riformato il regime della raccolta di prodotti selvatici (non derivati del legno), uniformando il trattamento previsto per i raccoglitori di tartufo, prevedendo che dal 2019 per tali attività: cui viene esteso il regime di ritenuta secca (prima limitato ai raccoglitori di tartufo) sul corrispettivo è applicabile la nuova (e più conveniente) imposta sostitutiva di . 100 per periodo d’imposta, da versare in via anticipata entro il 16/02 di ciascun anno, se i proventi dell’anno precedente non eccedano . 7.000 In entrambi i casi è previsto l’esonero da indicazione del reddito in dichiarazione annuale.

La Legge sulla concorrenza ha introdotto alcune misure in materia di trasparenza delle erogazioni di sovvenzioni pubbliche. In particolare sono tenute alla pubblicazione delle sovvenzioni ricevute nel 2018: le associazioni/fondazioni ed Onlus sui propri siti istituzionali, entro il 28/02/2019 le imprese, nella nota integrativa al bilancio (a decorrere da quello depositato per il 2018) appena della restituzione delle sovvenzioni ricevute.

Entro il prossimo 31 gennaio (al 28/02 i veterinari) i soggetti obbligati dovranno procedere all’invio dei dati delle spese sanitarie 2018 al Sistema Tessera Sanitaria (TS) ai fini dell’elaborazione del 730 precompilato. Si riepiloga la relativa disciplina, alla luce dei chiarimenti delle Faq disponibili sul sito sistema TS.

Dal 1 gennaio 2019: deve essere elettronica anche la fattura rilasciata su richiesta del cliente, anche se preceduta dall’emissione dello scontrino a meno che il contribuente non sia esonerato dall’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica introdotto dalla legge di bilancio 2018. È quanto affermato dall’Agenzia a seguito dell’interpello di un contribuente non tenuto a rilasciare fattura, se non su richiesta del cliente, rientrando tra le ipotesi previste dall’articolo 22 del Dpr 633/1972.

Il MISE ha recentemente fornito alcuni chiarimenti in merito alla cancellazione dal Registro delle imprese da parte di imprese individuali e società che hanno omesso di comunicare l’indirizzo di PEC. In particolare è stato chiarito che l’assenza di un indirizzo PEC non impedisce: sia nel caso di imprese individuali che nel caso di società l’iscrizione dell’istanza di cancellazione dal Registro delle imprese.

Sulle fatture che contengono importi esclusi/esenti IVA di importo superiore ad . 77,47 va applicata l’imposta di bollo pari a . 2, che può essere riaddebitata in fattura. Tale riaddebito è escluso dalla base imponibile ex art. 15 Dpr 633/72), essendo considerata una spesa anticipata in nome e per conto del cliente.

Scadenziario del mese di Febbraio 2019

L’e-commerce diretto prevedeva, fino al 2018, la territorialità (e cioè il paese dove va assolta l’Iva) delle prestazioni rese a committenti privati nel paese dove questi ultimi sono residenti. Dal 2019 la Dir. 2017/2455 (che si ritiene già applicabile) modifica tale impostazione, prevedendo che: i servizi di e-commerce diretto resi a privati UE sono territoriali nel paese del prestatore UE se il valore delle prestazioni elettroniche di quest’ultimo nell’ambito di tutti i paesi UE supera l’importo di . 10.000.

Le associazioni/società sportive dilettantistiche, che: hanno optato per il regime di cui alla legge 398/1991 non hanno superato la soglia di ricavi di . 65.000 nel periodo precedente sono esonerate dall’obbligo di fatturazione elettronica per tutti i proventi commerciali conseguiti. Nel caso in cui la soglia di . 65.000 sia superata, la fattura elettronica va emessa dal cliente soggetto Iva per conto dell’associazione.

Nell’ambito dei lavori per la conversione in legge del Decreto Semplificazioni, sono stati approvati dalle Commissioni delle Camere alcuni emendamenti di particolare rilievo, elencati nel seguito. Si attende ora la discussione parlamentare per la conversione in legge.

Il quadro VL del modello Iva 2019 periodo 2018 presenta la stessa modalità di compilazione dell’anno scorso nel caso di saldo Iva 2018 a debito e quindi: non è più richiesta l’indicazione dei versamenti effettuati fino alla data di invio della dichiarazione sostituito dalla richiesta dell’Iva periodica dovuta o versata ottenendo così l’effetto di esporre un debito complessivo riferito al solo saldo annuale, non più inquinato da eventuali omessi versamenti periodici intervenuti durante l’anno. Al contrario in caso di saldo Iva 2018 a credito le nuove istruzioni del modello Iva prevedono l’obbligo di ricalcolare il credito spettante (rigo VL33) considerando quanto effettivamente versato per il 2018.