buongiorno, abbiamo bisogno di un chiarimento in merito al trattamento degli acquisti fatti da un soggetto con partita IVA italiana in paesi extra ue (principalmente tramite amazon). attualmente gli unici documenti che abbiamo sono le fatture di acquisto fatte dal fornitore extra-ue (la maggior parte dei documenti ricevuti ha esposto in fattura IVA al 22, allego un esempio ): devono esistere anche le bolle doganali nel caso non ci fossero, il cliente italiano deve fare qualche pratica in dogana per eventuali IVA e dazi in contabilità come vanno gestiti questi acquisti a fronte del nuovo adempimento per il 2019 esterometro come dovremo comportarci grazie In relazione a quanto richiesto, si risponde rispettivamente come segue. 1) In generale beni mobili che vengono importate in Italia devono transitare dalla dogana per scontare i "diritti di confine" (Iva all'importazione ed eventuali dazi) Per tali acquisti non è ammesso applicare il regime delle cd. "piccole importazioni" (art. 1 Dir. 2006/79/CE, recepite con DM 5/12/1997, come modificato dall’art. 1 DM 4/11/2008), esonerate dai precedenti adempimenti, posto che riservato alle importazioni di beni di valore totale non superiore a . 10 e "prive di carattere commerciale" (mentre nel caso di specie risulta evidente il carattere commerciale del bene).

Buongiorno, un nostro cliente che svolge l'attività di bar e altri esercizi simili, ha effettuato un servizio di somministrazione di "merende" (che possono consistere in panini, torte, bevande ecc.ecc.) ad un cliente austriaco (una agenzia di viaggi che ha organizzato una gita per 44 persone a cui vengono somministrate le merende). La fattura va emessa ai sensi dell'art.7-quater del D.P.R. 33/1792 Va presentato il modello Intra per questo servizio Grazie Cordiali saluti Il riferimento di legge corretto: l'art. 7-quater Dpr 633/72 disciplina sia i servizi "di somministrazione" del vitto (la fattispecie si configura quando vengono prestati anche i camerieri che servono al tavolo i commensali) che che le prestazioni "di catering" (dove la perorazione si limita alla cessione degli alimenti).

Buongiorno, un artigiano regime dei minimi (art. 27 c.1 e 2), può emettere fattura per lavori eseguiti su una nave, applicando l'art. 8/bis c.1 dpr 633/72 Ringraziamo e porgiamo cordiali saluti. La risposta è negativa.

buonasera, innanzitutto grazie per l'interessante incontro di oggi pomeriggio. situazione: due soggetti fiscalmente residenti in italia posseggono il 40 ciascuno di una "immobiliare di gestione s.r.o." situata in repubblica ceca, la società non ha mai distribuito utili. domanda: se ho capito bene sarebbe meglio che la società distribuisse gli utili conseguiti nel 2018 perchè detti utili in italia sconterbbero l'irpef (con la possibilità quindi di recuperare l'acconto di imposta trattenuto in repubblica ceca), mentre se vengono distribuiti nel 2019 pagherebbero l'imposta sostitutiva del 26 senza possibilità di compensazione. e' corretto grazie Quanto indicato è corretto, ma solo nel caso in cui la delibera di distribuzione intervenisse dopo il 31/12/2022. Infatti, la legge di bilancio 2018 ha previsto una disposizione transitoria (non limitata ai dividendi nazionali) la quale prevede che: ) per i dividendi prodotti fino al 2017 ) l'eventuale delibera di distribuzione intervenuta entro il 2022 permette l'applicazione del regime previgente (e cioè la disapplicazione della ritenuta secca del 26 estesa ai dividendi "qualificati").

c.a. Dott.

Buonasera, 1) la ditta Rossi ha acquistato un macchinario dalla ditta Bianchi e lo ha fatto consegnare direttamente al cliente MTM in Lettonia. La ditta fornitrice ha emesso fattura a Rossi applicando l'articolo 58 triang. cee.

Buongiorno, una ditta ci ha consegnato in ritardo una nota di accredito su acquisto CEE, datata novembre 2017. Come si può regolarizzare questa registrazione Ringraziamo e porgiamo cordiali saluti.

Buon giorno, si richiede quale sia il corretto trattamento ai fini IVA delle fatture per acquisto di biglietti aerei e quota di intermediazione, acquisti effettuati online presso Edreams di cui alleghiamo copia fatture, facendo inoltre presente e chiedendo se ha qualche rilevanza fiscale il fatto che abbia sede a Barcelona in Zona Franca. Nello specifico: 1) relativamente alla fattura di solo "servizio di intermediazione" è corretto applicare il reverse charge con Iva al 22 2) relativamente al costo del biglietto aereo incassato dall'intermediario per conto del fornitore del servizio è corretto considerarlo fuori campo Iva Premesso che non ha alcuna rilevanza il fatto che il fornitore abbia sede in una "zona franca" (che arriva a soli fini doganali interni spagnoli), ciò che rileva è il fatto che si tratti di un fornitore non residente in Italia.

Un ns cliente ha effettuato nel mese di ottobre 2018 dei lavori di sistemazione e rattoppatura di n. 8 strade agricole all'interno di Malta ed esattamente con conto del "Local Council San pawl il-Bahar". Questo ente non ha fornito nessun VAT.

E' possibile inviare un modello IVA TR in ritardo per l'utilizzo in compensazione del credito IVA trimestrale avvalendosi del ravvedimento operoso L’omessa presentazione del mod. TR entro l’ultimo giorno del mese successivo al trimestre: ) secondo l'Agenzia non può essere regolarizzata (neppure nei successivi 90 giorni - RM prot. 571164/1998 - In senso conforme un recente chiarimento della DRE Lombardia in risposta ad uno specifico interpello sulla ravvedibilità del mod.

Un mio cliente effettua prestazioni di servizi, ed in particolare trattasi di trasporto valigie per turisti sul territorio italiano e fattura la prestazione ad una società svizzera. Deve fatturare la prestazione con iva La risposta è negativa.

c.a. Dott.

Buongiorno snc immobiliare ha optato per la contabilità separata a partire dal 01.01.2018. Si è provveduto a separare le due attività una di affitto in esenzione (immobili abitativi), una di affitto in iva (immobili strumentali).

Buongiorno un nostro cliente (marito e moglie) titolare del 50 ciascuno di una Corporation Americana, intendono liquidare il bene immobile contenuto nella società. L'acquisto è stato finanziato parte con un mutuo e parte con un finanziamente soci.

il quesito riguarda la compilazione puramente espositiva del quadro RL per due fabbricati e per un terreno detenuti all'estero, non produttivi di reddito estero ( non locati) per i quali in tutti e tre i casi viene compilato il quadro W e viene esposta e pagata l'IVIE. Ho le seguenti tre situazioni di compilazione quadro W: 1) Fabbricato detenuto in Francia a disposizione : paga solo IVIE sul prezzo di acquisto al netto della Tax fonciere pagata in francia. 2) Multiproprietà detenuta alle Canarie (spagna) per la quale equiparandola ad un diritto reale di godimento ho tassato ai fini IVIE il prezzo d'acquisto e non pagato poi nulla in quanto IVIE dovuta risulterebbe essere 11 eu. 3) Terreno detenuto in Brasile e non produttivo di reddito estero ( dove il proprietario non paga alcuna imposta) e anche qui sul prezzo di acquisto calcolo l'IVIE.

Il contribuente in questione effettua ristrutturazione ad una palazzina di cui è comproprietario con il coniuge. La palazzina si compone di n. 4 appartamenti civile abitazione (A/3) n. 2 negozi (C/1) e n. 2 magazzini/cantine (C/2).

Un professionista titolare di partita iva individuale che è anche socio di una srl, è intenzionato a chiudere i conti correnti in Italia, sia quelli presonali che quelli dell'attività e anche quelli della Srl, per aprirli in Germania, precisamente alla Deutsche Bank di Monaco. Sarebbero quindi dei c/c utilizzati normalmente (non come conti di deposito per investimento) su cui si andrebbero ad incassare le fatture emesse e pagare quelle di acquisto.

Un amministratore di condominio ha affidato la pulizia delle parti comuni di alcuni caseggiati ad una ditta con sede in Italia che da qualche mese ha cambiato ragione sociale ed ha trasferito la sede alle Canarie. A seguito del trasferimento della sede l’impresa di pulizie, per le prestazioni di servizi svolte in Italia, ha iniziato ad emettere fattura senza l’applicazione dell’IVA, ma con l'Impuesto General Indirecto Canario con aliquota al 7.

Situazione: Coniugi residenti in italia, titolari rispettivamente di redditi di lavoro dipendente e redditi di lavoro autonomo in Italia, nel corso del 2017 hanno effettuato le seguenti operazioni nell'isola di Lanzarote (Canarie): 1) aperto un conto corrente cointestato nella banca estera ( giornalmente nel corso del 2017 sempre inferiore ai 5.000eu, quindi rispettato il picco e il valore medio di giacenza x monitoraggio e per imposta IVAFE); 2) sottoscritto nel mese di febbraio 2017 un contratto di affitto con riscatto di un immobile a Lanzarote , versando a favore del locatore la somma di eu 25.000 con bonifico bancario dal conto corrente italiano , con la causale : acconto appartamento.... ( ad oggi i coniugi non hanno ancora la proprietà dell'immobile ma continuano a pagare l'affitto, e se pure il contratto è stato regolarmente registrato all'Agenzia delle Entrate di Lanzarote, è stata versata la sola l'imposta di registro sulla locazione e nulla figura a catasto, questa su indicazione specifica del funzionario dell'Ufficio delle Entrate che ha letto il contratto ); 3) effettuato dal conto corrente italiano un bonifico per l'acquisto di un'autovettura e di un motorino entrambi usati e di modicissimo valore. 4) effettuato bonifici periodici dal conto corrente italiano per alimentare il conto corrente di lanzarote . Si precisa che i coniugi non hanno la residenza fiscale a Lanzarote e periodicamente si recano nell'isola ed utilizzano immobile, autovettura, motorino e il conto corrente spagnolo per la spesa.

- una SRL italiana ha venduto ad una ditta svizzera merce per un valore di euro 30.000 - la ditta svizzera ha poi spedito ad un suo cliente in Indonesia la merce - in seguito la ditta svizzera si accorge di aver ordinato il materiale sbagliato e commercialmente la ditta italiana riferisce di accettare il reso merce riconoscendo un accredito di euro 20.000 - il problema nasce dal fatto che il reso arriva poi alla ditta italiana direttamente dall'Indonesia con fattura proforma e bolla doganale ed un valore indicato di euro 47.000 (probabilmente quello che la ditta indonesiana aveva pagato alla ditta svizzera) Adesso l'azienda italiana ha emesso l'accredito concordato di euro 20.000,00 alla ditta svizzera ma ha anche in mano una bolla doganale della ditta indonesiana con iva e dazi esposti di euro 11.000,00 circa che però dice di non aver pagato come da accordi con la ditta svizzera. Il nostro dubbio nasce su come gestire la parte contabile e fiscale di questo strano giro, in quanto avendo l'obbligo di registrare la bolla doganale rimarrebbero aperte le partite (e registrando anche iva indetraibile ....) restando in attesa, cordiali saluti.