Il socio di una s.r.l. per motivi di incompatibilità con il lavoro dipendente ha espresso la volontà di recedere dalla qualità di socio. Ad oggi però nessuno ha manifestato interesse per acquisire a titolo oneroso la sua quota Non potendo più detenere tale partecipazione e non potendoa alienare a familiari l'attuale compagine socetaria ha obblighi di riassorbimento delle quota Se si, secndo quale criterio deve essere valutata Grazie Premesso che non si comprende l'incompatibilità tra il lavoro dipendente la qualifica di socio di Srl (quand'anche si trattasse di un impiegato pubblico, l'incompatibilità non vi è mai con lo status di socio "di capitale", ma con quella di "amministratore"), ad ogni buon conto tale socio vuole fuoriuscire dalla compagine societaria.

Gentile , si pone la seguente casistica: una coppia in regime di separazione dei beni. La moglie é amministratore e socio unico di un srls attivitá vernicitura, iscritta nella sezione artigiana. la moglie lavora nella ditta e amministra la ditta per mezza giornata.

Buongiorno Un socio e amministratore (non presidente cda) ha chiesto alla propria società srl un prestito. La società è daccordo nel concedergli un prestito infruttifero di interessi per un periodo limitato.

Una società S.p.A., quotata all'AIM, ha emesso obbligazioni convertibi cum warrant in azioni di nuova emissione delle stessa. L'assemblea straordinaria ha fissato il rapporto di cambio prendendo come riferimento il 93 prezzo medio ponderaro, riferito ad un determinato periodo antecedente la conversione, delle azioni nel mercato azionario.

Buongiorno Illustrissimo dott. Cirrincione, in studio dobbiamo approfondire la gestione ed il funzionamento delle società Veicolo (discesa delle Holding); inoltre approfondire, sia dal punto di vista contabile che fiscale, il funzionamento delle Fiduciarie e delle società ad esse collegate .

Buongiorno impresa familiare operante nel settore del trasporto pubblico indente far partecipare la figlia all'attivita' per coprire alcune ore di lavoro (in quanto la figlia frequenta ancora l'universita'). Il titolare non intende assumerla in quanto il contratto obbliga all'assunzione per un minimo di 4 ore. ipotizzando di far partecipare la figlia in qualita' di collaboratore familiare (senza attribuzione di alcuna di reddito e quindi sotto la forma di coadiutore o componente familiare che opera sotto le 720 ore annue) sono obbligato a iscrive il collaboratore in camera di commercio trattandosi di trasporto pubblico è obbligato ad andare dal notaio grazie La risposta è negativa.

Tre soci di Snc tutte e tre lavoratori- La società attraversa un periodo di crisi superabile I soci si riuniscono senza verbalizzare e con i loro professionisti fanno un piano di risanamento che prevede di adottare dei provvedimenti (es: licenziare l’impiegata affittare una parte di capannone, sospendere il mutuo del capannone, ecc.) per ridurre parte dei costi e cercare di incrementare i ricavi anche a mezzo degli affitti con naturalmente riduzione dei consumi Dopo otto mesi uno dei soci visto che non venivano presi questi provvedimenti e soprattutto non si era provveduto al licenziamento degli impiegati che tra l’altro erano familiari degli altri due soci ed anche per delle discussione tra di loro ,fa una raccomandata di recesso dalla società per giustificato motivo e non va più a lavorare in ditta - l’amministratore ad oggi dopo circa un anno e mezzo è inerte non fa nessuna riunione non fa nulla- Ora in questi casi come dovrebbe procedere l’amministratore di fronte ad una richiesta di recesso Non deve adottare subito il provvedimento con l’altro socio presso il notaio E poi successivamente di parlerà di liquidazione della quota C’è un percorso giuridico che riguarda tutto ciò Io non ho trovato nulla oppure il socio che vuole recedere deve rivolgersi al tribunale di competenza oltre che per la liquidazione della quota anche per il recesso dalla società Le Statuto non dice nulla, rifacendosi al codice civile. Grazie In primo luogo occorre rilevare come l'atto di recesso sia un atto cd.

Responsabilità amministratore uscente. Si pone alla vs attenzione la presente situazione esistente tra i soggetti A e B entrambi soci di Srl, al 50, di cui A risulta essere anche l’amministratore unico.

Buongiorno, è stata costituita una srl in data 25.05.2017. Per effettuare degli investimenti un socio (al 19 di quota) intende erogare un finanziamento fruttifero di interessi.

Buongiorno, si prospetta la seguente situazione: i Sig.ri A e B hanno costituito una Srl nel Dicembre 2015 che opera nel settore edile, nominando amministratore unico il soggetto B. Oggi la Srl vorrebbe affittare dal soggetto A (che già opera nel settore edile come ditta individuale) il ramo d'azienda "costruzioni", lasciando al soggetto A l'attività di "lavori di piccola manutenzione degli immobili".

In relazione alla recente Manovra correttiva (art. 7 DL 50/2017), e con particolare riferimento all’agevolazione ACE per i soggetti Irpef, con la presente siamo a richiedere le modalità operative per la compilazione del quadro, in conseguenza della recente variazione. Per i soggetti Irpef nulla cambia rispetto a quanto indicato nella RF 100/2017 per la determinazione della base agevolata ACE sul periodo 2016.

Dottore buongiorno, mi è stato richiesto di costituire una società di servizi (Sas) tra: un consulente del lavoro codice attività 692030 ed un intermediario assicurativo codice attività 662203 con oggetto sociale l'attività di commercialista, con elaborazione buste paga, tenuta della contabilità, redazione bilanci,predisposizione ed invio dichiarazione dei redditi, secondo lei e le normative vigenti è fattibile In attesa di sua risposta saluto cordialmente. L’operazione come prospettata non si ritiene fattibile.

Si chiede di sapere se a vostro parere sia possibile che un socio di srl effettui un finanziamento alla società sotto forma di prestazione d' opera . La srl è formata da quattro soci : tre effettuerebbero un finanziamento in denaro il quarto un finanziamento attraverso una prestazione d'opera .

Siamo a sottoporVi il seguente quesito: Una Società cliente presenta a fine anno 2016 una riserva negativa, relativa alle operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi. Si chiede se tale appostazione debba essere inserita nel quadro RS relativo a capitali e riserve e, se si, in quale rigo.

QUESITO: Trattasi di srl con capitale sociale di 30.000 con 6 soci. Detta società ha chiuso il 2015 con perdita di 8.000 e il 2016 con perdita di 10.000 per un totale di perdite di 18.000 (quindi scatta l’art. 2447 c.c. ).

Egr. Dott.

Si presenta la seguente situazione: Solo a dicembre 2015 il socio ha ricevuto per donazione attraverso patto di famiglia il 40 del capitale sociale di una SNC (per questo motivo non possiamo optare per l’assegnazione agevolata di beni). Si presenta la seguente situazione contabile: Capitale sociale: 12.000 40 4.800 Riserva statutaria tassata: 60.000 40 24.000 Riserva di utili tassati: 90.000 40 36.000 Riserva di rivalutazione L. 185/2008: (N.B. è stata pagata l’imposta sostitutiva dell’1,5 in quanto erano stati rivalutati fiscalmente terreni non ammortizzabili mentre l’immobile oggetto dell’assegnazione non è stato rivalutato.

Premessa. Una società di capitali con esercizio 01/01-31/12, esercente attività di commercio al dettaglio di abbigliamento modale donna, ha approvato il bilancio di esercizio al 31/12/2015 solamente nel mese di dicembre 2016 in quanto l’amministratore ha dovuto procedere ad una importante svalutazione delle vecchie giacenze di magazzino, da sempre quantificate a bilancio sulla base del loro costo di acquisto, provvedendo in tale sede ad inventariare parte delle stesse (le più vecchie) al loro presumibile valore di realizzo (questo in base ai principi civilistici della prudenza e della corretta rappresentazione di bilancio).

Buongiorno società con tre soci i quali sono anche amministratori, hanno deciso di riconoscersi un TFM dal 01.01.2017. Nel caso in cui il la possibilità di attribuire un TFM è previsto direttamente nello statuto si considera integrato il requisito della data certa antecedente alla nomina degli amministratori Per poter dedurre per competenza e agevolare l'amministratore con la tassazione separata è sufficiente quanto stabilito dalla statuto è sufficiente una delibera assembleare che determini l'importo e la data di inizio o occorrono dimissione degli attuali amministratori , nuova nomina con delibera tfm ed accettazione dell'incarico grazie Con risoluzione ministeriale n.211/e del 22 maggio 2018, l'Agenzia ha chiarito che la data certa il requisito della data certa deve essere rispettato , non solo per aver diritto in sede di liquidazione al beneficio della tassazione separata ex art.17 DPR 917/88, ma e' necessaria anche ai fini della deducibilita0' fiscale dell'accantonamento.

Buongiorno snc artigiana costituita da tre soci: 2 al 33 e uno al 34. Uno dei due soci al 33 il 01/02/2017 va in pensione.