Quesiti07/01/2015
RAPPRESENTANZA FISCALE IN ITALIA
Buongiorno, una società inglese senza partita iva (usufruisce del servizio anonimato) vorrebbe aprire una rappresentanza fiscale in Italia dal momento che è in procinto di acquisire un lavoro da svolgere in Italia e per il quale ha in previsione di assumere anche un dipendente. Vorremmo sapere: - Può aprire una rappresentanza fiscale in Italia Se sì quali caratteristiche deve avere - A quali adempimenti fiscali è soggetta Ringraziando per la collaborazione porgiamo Cordiali saluti Premesso che non è chiaro a quale regime inglese si faccia riferimento (in particolare non è chiaro se si tratti di un contribuente analogo i nostri minimi, in quanto tale esonerato dalla apertura di una partita Iva in Inghilterra, o meno), in generale qualsiasi soggetto passivo Iva può aprire una partita Iva in Italia tramite rappresentante fiscale (o identificazione diretta, se si tratta di un soggetto domiciliato in un paese Ue).
Quesiti08/01/2015
atto di donazione e modifica snc
Gentile,si pone il seguente quesito:una snc costituita ha 3 soci A (padre) - B (figlio)- C (figlio). Il 20.12.2014 hanno fatto un atto di donazione quote il padre dona le quote ai figli e modifica statuto snc (poteri, ripartizione utili ecc).Si chiede:- il notaio ha emesso una fattura di E.2.000,00 al netto della ritenuta d'acconto intestata alla snc con l'oggetto donazione di quote sociali- modifica snc.
Quesiti08/01/2015
LIQUIDATA RIVALSA ASSICURAZIONE
Un agente di assicurazione, titolare di una ditta individuale, finisce nel 2006, il suo mandato con l' Agenzia Generale SAI e riapre lo stesso in società con il figlio. Questa società versa all'Agenzia Generale Sai, come rivalsa indennizzo provvigioni (una specie di avviamento per il portafoglio clienti) la somma di euro 343.395,82 compresa di interessi poichè viene pagata ratealmente in 12 anni.
Quesiti08/01/2015
NUOVI FORFETARI
Nella versione definitiva si determina che: i soggetti che percepiscono anche redditi di lavoro dipendente (lavoratori subordinati e pensionati) o assimilati (co.co.co. e co.co.pro., ecc.) possono accedere dal 2015 al regime forfettario (o permanervi, a decorrere dal 2016): a) in generale: se i redditi conseguiti dall’attività agevolata sono "prevalenti" rispetto a quelli percepiti come redditi di lavoro dipendente e assimilati b) in deroga: tale prevalenza non è richiesta se la somma dei redditi agevolati e quelli di lavoro dipendente/assimilato è 20.000. Per la verifica se sono in deroga devo tener presente i redditi di impresa e non i RICAVI (sia che sono in semplificata che minimo) Nel 2014 sono andato in pensione ad Ottobre è ho percepito Vanno confrontati tutti i redditi di lavoro dipendente e assimilati (quadro RC di Unico) rispetto a tutti i redditi posseduti (rigo RN1), ivi inclusi i redditi di impresa, a nulla rilevando i ricavi.
Quesiti08/01/2015
NUOVO REGIME FORFETTARIO
Buonasera a seguito introduzione dal 2015 del nuovo regime forfettario abbiamo il seguente quesito: persona fisica titolare di partita iva da diversi anni: dal 2008 al 2011 è entrato nel regime dei minimi dal 2012 è fuoriuscito in base alla legge transitando nel regime "ibrido" fino ad oggi può entrare nel nuovo regime forfettario (sempre rispettando i requisiti di accesso) stesso discorso per i nuovi minimi che hanno aperto la partita iva nel 2010 e adesso essendo di età superiore ai trentacinque anni fuoriescono avendo superato i cinque anni di permanenza possono entrare nel nuovo regime forfettario (sempre rispettando i requisiti di accesso) stesso per discorso per i contribuenti da sempre in contabilità semplificata ma non rientranti con i requisiti di accesso dei vecchi minimi possono subentrare nel nuovo regime (sempre rispettando i requisiti di accesso) grazie saluti Il contribuente non si trovava nel regime "dei minimi" nel 2014 (dunque non può "proseguire" in tale regime nel 2015), ma nel regime superagevolato. Ciò comporta la confluenza automatica nel regime forfettario del 2015 ove siano soddisfatti i relativi requisiti (come dovrebbe essere), considerato che regime superagevolato è stato definitivamente abrogato, potendo comunque optare per il regime ordinario (contabilità semplificata o contabilità ordinaria).
Quesiti09/01/2015
Fattura vendita cespiti
Caso: cliente nel regime dei minimi dal 2011 ha acquistato beni strumentali imputando il costo nella misura del 100 per decespugliatore, aspirapolvere, ecc. - del 50 per router usato anche per fini personali - dell'80 per cellulare – e autovettura acquistata da privato fuori campo iva. Avendo cessato l'attività si autofatturerà tali beni.Quesito 1 - la fattura di vendita, ai valori di mercato, dovrà essere compilata per tutti i beni di cui sopra riportando la dicitura per i contribuenti minimi (operazione senza applicazione dell'Iva ai sensi dell.ati. 1, comma 100, legge 244/07 - Regime fiscale di vantaggio.....)Quesito 2 - è da considerarsi plusvalenza l'intero importo della fattura o per la vendita di beni ad esempio a uso promiscuo solo nella misura del 50 (Autocosumo)Premesso che si è sbagliato ad applicare l'abbattimento dell'80 per quanto riguarda la deduzione di autovettura e telefonino (andava applicato il 50 forfettario anche per tali beni promiscui, non potendosi applicare il Tuir, a nulla rilevando se l'attività svolte quella di agente di commercio), per quanto attiene l'autoconsumo per cessazione dell'attività: a) ai fini Iva: va effettuato in esclusione da Iva per qualsiasi bene b) ai fini dei redditi: l'autoconsumo attribuisce una plusvalenza imponibile (CM 7/2008), da determinare con i criteri "ordinari"; considerato che il bene risulta immediatamente ammortizzato quando acquistato in costanza del regime dei minimi, la plusvalenza imponibile è data dall'intero valore di autoconsumo (pari al valore normale del bene).
Quesiti12/01/2015
lettere intento x2015 vecchia modalità
Buongiorno e Buon Anno. Quesito urgente: lettere intento spedite con le vecchie modalità: operatività del FORNITORE che le riceve.
Quesiti12/01/2015
FATTURA ELETTRONICA
Buongiorno vorrei avere alcune delucidazioni in merito alla emissione di fatture elettroniche vs enti pubblici: 1) le fatture devono avere numerazione autonoma rispetto a quelle cartacee 2) va comunicato alla agenzia delle entrate l'archivio telematico dove viene conservato 3) il bollo è virtuale e va versato tramite f23 quale dicitura devo riportare in fattura Grazie Rispettivamente si risponde: 1) nessuna disposizione o chiarimento ministeriale obbliga alla numerazione separata delle fatture elettroniche, che potranno dunque avere la medesima numerazione delle fatture emesse in forma cartacea. Spesso la fatturazione elettronica viene delegata a terzi e ciò comporta l'opportunità di attribuire una numerazione separata (al fine di evitare ogni volta di comunicare aal soggetto delegato il numero progressivo delle fatture emesse cui si è giunti); ciò comporta il solo obbligo di porre in essere due registri sezionali delle fatture emesse (in quanto ciascun registro deve seguire la diversa numerazione progressiva attribuita) 2) Il DM 17/06/2014 ha abrogato l'art. 5 DM 23/01/2004 che prevedeva l’obbligo di trasmettere all’Agenzia delle Entrate l’impronta dell’archivio informatico oggetto della conservazione, la relativa sottoscrizione e la marca temporale; pertanto nessuna comunicazione va più effettuata all'Agenzia.
Quesiti12/01/2015
Nuovo regime fiscale forfettario
Buongiorno, scrivo perchè avrei bisogno di avere conferma delle 3 casistiche che mi si presentano in materia di passaggio al nuovo regime fiscale forfettario: 1) ho un cliente che ha aperto la p.i. il 31/10/2013 con codice ateco 829999 Altri servizi di sostegno alle imprese nca come Regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile in mobilità previsto dall'art. 27 commi 1 e 2 del D.L. 06 giugno 2011 n. 98. Per l'anno 2014 ha avuto un fatturato di 29.950,00. 2)Ho un altro cliente che ha aperto la p.i. il 03/02/2014 sempre con lo stesso codice ateco e sempre nello stesso regime e per l'anno 2014 ha fatturato anch'egli circa 29.000 3) ho un altro cliente che ha aperto la p.i. il 02/01/2014 sempre con lo stesso codice ateco e sempre nello stesso regime e per l'anno 2014 ha fatturato circa 19.900,00.
Quesiti13/01/2015
regime forfettario
Gent.mi Consulenti, abbiamo un cliente professionista che ha aperto la partita iva nel 2007 e nel 2008 e’ diventato contribuente minimo e nel 2012 e’ passato in regime supersemplificato in quanto nonostante aveva i requisiti per rimanere come contribuente minimo aveva aperto la partita iva prima del 2008, e quindi dal 2012 ha emesso fatture con iva e ritenuta di acconto,ora nel 2015 avendo i requisiti per entrare nel nuovo regime forfettario( ricavi sotto i 15000 nel 2014 avendo codice attivita’ 711230, nessun costo per beni strumentali e nessun costo per spese di personale)puo’ entrarci giustoE quindi dovra’ fatturare senza iva e senza ritenuta di accontoE la dicitura che dovra’ indicare in fattura sia il suddetto cliente che tutti quelli che aderiranno a tale regime sara’ sempre: Operazione effettuata da soggetto appartenente a regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità di cui all’art. 27 commi 1 e 2 D.L. 98/2011 e Compenso non assoggettato a ritenuta d’acconto ai sensi dell’art. 27 del D.L. n. 98 del 06.07.2011 Inoltre chiedo conferma che tutti quelli che hanno i requisiti per accedere al nuovo regime possono accedervi anche se nel 2014 erano in regime semplificato Ringraziando anticipatamente per i chiarimenti richiesti porgo cordiali saluti Se, come pare dal quesito, il soggetto possiede i requisiti per l'accesso al nuovo regime forfettario, il riferimento normativo sara' "art.1 commi 54 e seguenti legge 190 / 23/.12.2014. NB!
Quesiti13/01/2015
Accesso regime agevolato Legge stabilità 2015
Buonasera, ho una ragazza che vorrebbe aprire una partità iva per l'attività di psicologa avvalendosi del nuovo regime agevolato previsto dalla Legge di stabilità 2015. Mi ha fatto presente che percepisce compensi in una A.S.D inferiori ad 7.500,00 non collegati all'attività di psicologa.
Quesiti14/01/2015
atto di donazione e modifica snc
Gentile, le pongo il seguito questito a chiarimento del precedente.Si riepiloga la situazione precedente:una snc costituita ha 3 soci A (padre) - B (figlio)- C (figlio). Il 20.12.2014 hanno fatto un atto di donazione quote il padre dona le quote ai figli e modifica statuto snc (poteri, ripartizione utili ecc).- il notaio ha emesso una fattura alla società di E.2.000,00 al netto della ritenuta d'acconto intestata alla snc con l'oggetto donazione di quote sociali- modifica snc.- il notaio dice che non può fare la fattura a capo dei soci perchè la spesa è completamente detraibile dalla società in quanto la donazione delle quote ha comportato una modifica della società e ha fatto l'aggiornamento del capitale sociale da lire a euro.Si chiede:- cosa ne pensa della risposta del notaio- indico la fattura tutta indeducibile Mi faccio scorporare dal notaio il costo relativo alla donazione ( indico indeducibile) e il costo della modifica (indico deducibile)- cosa consiglia fareGrazie La questione attiene al inerenza del costo rispetto all'attività della società.
Quesiti15/01/2015
regime minimi 2015
Gentile,si pone tale quesito sulle seguenti problematiche:un professionista di 54 anni con apertura partita iva nel 1991 nel 2008-2009-2010-2011 ha applicato il regime dei minimi (in unico ha compilato il quadro CM) nell'anno 2012- 2013 -2014 superminimo (ex minimo). Si chiede:- per l'anno 2015 si può optare per il regime dei minimi- in caso di risposta affermativa dove va fatta l'opzione Grazie Nella fattispecie, il contribuente rientra in via "naturale" (senza quindi alcuna opzione) nel regime dei forfettari se soddisfa i requisiti di legge (dunque a ricavi/compensi inferiori a quelli previsti per l'attività esercitata, non possiede al 31/12/2014 un "libro cespiti" con un totale valore superiore a 20.000, ecc.).
Quesiti15/01/2015
DICHIARAZIONI D'INTENTO
Egr. Dr.
Quesiti19/01/2015
fattura estera francia
Un lavoratore autonomo (restauro quadri chiesa) ha emesso una fattura per una parocchia in francia.Il lavoratore autonomo non è iscritto al vies.La fattura emessa riporta:imponibilecontributo 4Iva al 10 ( voce 127 della tariffa A parte terza dpr 26.10.72 n.633)Ritenuta d'acconto zero.Si chiede:- come va registrata in contabilità questa fatturaSe il soggetto non e' iscritto al vies e' corretta l'applicazione dell'iva senza alcun altro asdempimento: il documento viene trattato come fosse un operazione eseguita sul territorio nazionale.
Quesiti20/01/2015
regime minimi ditta già in essere
Gentile,si pone il seguente quesito relativo alle casistiche:1)una infermiera ha aperto la partita iva a novembre 2014 in regime contabile semplificata . Nell'anno 2014 non ha emesso fatture e non ha fatto acquisti.Si chiede :-si può optare per il regime dei minimi 2015- in caso di risposta affermativa deve emettere la ritenuta d'acconto nelle sue fatture- in caso di risposta affermativa che dicitura deve indicare in fattura2)una consulente informatico ha aperto la p.iva nel 2013 gestito in contabilità semplificata , liquidazione iva trimestrale e paga i contributi della gestione separata.
Quesiti20/01/2015
Regime Minimi 2014
Buongiorno, una persona ha aperto la P.IVA in dicembre 2014 con l'opzione per il regime dei minimi. 1) Se nel 2014 non ha effettuato acquisti e non ha emesso fatture, col 2015 passerà al nuovo regime forfettario 2) Se avesse emesso una fattura da 50 E. nel 2014, potrebbe restare nel regime dei minimi fino al 2018 (rispettandone tutti i limiti) Grazie. Cordiali saluti e buon lavoro.
Quesiti22/01/2015
fattura estera acquisto slovenia
Gentile,si pone il seguente quesito:una ditta italiana ha acquistato della cancelleria a ljubljiana (slovenia). La ditta estera ha emesso fattura.si chiede:- come va registrata in contabilità- va presentato intrastatGrazie.Si tratta di un acquisto intracomunitario se l'impresa italiana è abilitata alla banca dati Vies; in tal caso la fattura va integrata con l'Iva ed annotata nel registro degli acquisti delle e delle vendite, con presentazione dell'Intrastat.
Quesiti22/01/2015
Finanziamento soci in conto capitale - Adempimenti e procedure
Buongiorno, una Società in Nome Collettivo (composta da due soci : marito e moglie) in contabilità ordinaria intenderebbe cessare la propria attività con un atto notarile di "scioglimento SENZA MESSA IN LIQUIDAZIONE" (non potendosi permettere gli oneri e la tempistica di una "messa in liquidazione"). Purtroppo, causa la difficile situazione patrimoniale, per poter far fronte ai debiti societari (di gran lunga superiori ai crediti) si rende necessario una operazione di finanziamento (di almeno 10.000,00 - 20.000,00 Euro) da parte dei soci (che nel mese di dicembre 2014 hanno alienato alcune proprietà immobiliari).
Quesiti26/01/2015
INFORMAZZIONI CONTABILITA' NOTAI
BUONGIORNO, NECESSITO DI ASSISTENZA IN MERITO ALLA GESTIONE DI ALCUNE ROBLEMATICHE RELATIVE ALLA REDAZIONE DEL BILANCIO DEI NOTAI. IN PARTICOLARE: 1.