Una società immobiliare con un unico immobile affitta il capannone ad una srl per l'attività di sartoria. E' possibile affitare senza ivaGrazieLa risposta è positiva.

Si intenderebbe costituire una s.a.s. che acquisirà in affitto alcune unità immobiliari e un terreno su cui sarà costruita una piscina con annessa palestra. La s.a.s. sosterrà i costi per la realizzazione della "piscina" o "centro sportivo" (che saranno dedotti in funzione della durata residua del contratto di locazione); la strattura però non sarebbe condotta direttamente dalla società ma attrraverso la "concessione" degli spazi (destinati a piscina e palestra) a "tempo" ad allenatori professionisti che (in autonomia) porterebbero nella struttura degli atleti dai quali ricevono compensi specifici (che sono fatturati dal professionista al cliente finale).

Buona sera,Vi chiediamo se a tutt'oggi, essendo ancora poco chiaro, vi è l'obbligo di avere la certificazione energetica (APE) per un contratto di comodato uso gratutito su un immobile che andremo a registrare.Cordiali saluti.Ad oggi non sussiste l'obbligo per i contratti di comodato: operativamente chi ha il certificato, lo cita all'interno del contratto, ma non e' un obbligo

Notaio ha acquistato nel 2008 (triennio 2007-2009) immobile strumentale ad uso ufficio con atto di compravendita da soggetto privato pagando l'imposta di registro.In data 31/12/2014 il professionista cesserà la Partita IVA, ed autofattura l'immobile a sè stesso.L'autofattura sarà esente IVA e soggetta ad imposta ipocatastale La plusvalenza verrà calcolata come segue :PREZZO DI CESSIONE-RESIDUO DI AMMORTIZZARE CIVILISTICOAMMORTAMENTI INDEDICIBILIPLUSVALENZA.Cordiali saluti.L'autofattura sara' esenteiva iva ma no ci saranno imposte ipotecarie / catastali perche' non vi e' di fatto trasferimento: di fatto l'immobile e' gia' intestato alla persona fisica. il percorso indicato e' corretto.

Un nostro cliente svolge attività alberghiera ed ha, tra le unità immobiliari, degli appartamenti che da in affitto a privati. Di questi alcuni pagano in contanti, in quanto inferiori ai mille euro, ed altri con bonifico bancario.

Buongiorno, sono con la presente a chiedere Vs parere per poter usufruire dell’agevolazione ristrutturazione immobile. Si consideri che: - L’immobile verrà completamente demolito e ricostruito con uno spostamento parzialmente su stesso sedime - Lo spostamento però è nello stesso lotto - non verranno rispettate volume e sagome preesistenti - verranno diminuite le volumetrie esistenti si consideri inoltre: - il decreto sblocca italia ora convertito per le agevolazioni in materia di edilizia, - la legge 14/2009 art 3 e 10 - la pratica in comune è stata presentata come progetto di ristrutturazione di fabbricato abitativo unifamiliare esistente tramite demolizione e ricostruzione si chiede quindi se il beneficio per la ristrutturazione a Vs avviso è attuabile o se conviene tutelarci con un interpello.

In data 13/6/2013 una società con codice attività 412000 ha riscattato da una società di leasing un immobile ad uso industriale (vedi fattura allegata) l'immobile sta per essere venduto ad un'altra società che in questi anni è stato ed è tuttora l'affittuario dell'immobile in questione come dobbiamo rifatturare l'immobile ai fini iva Premesso che non sia legato alcun documento, ad ogni buon conto se il contratto inizialmente stipulato con la società locazione finanziaria: 1) era un "leasing costruendo": allora l'impresa si deve considerare il costruttore dell'immobile e pertanto: a) ha l'obbligo di applicare l'Iva (del 22) in fattura in sede di cessione se questa interviene entro 5 anni dalla ultimazione dell'immobile (presumibilmente ciò può avvenire solo nel caso di riscatto anticipato, considerato che in caso contrario la durata del contratto di leasing dovrebbe essere superiore a cinque anni dalla fine dei lavori di costruzione) b) può optare per l'applicazione dell'Iva in caso contrario (cessione oltre i 5anni di cui sopra), in tal caso applicando il reverse charge (posto che l'acquirente è un soggetto passivo Iva); se non opta per l'Iva alla cessione sarà esente ex art. 10 n. 8-ter Dpr 633/72 2) in caso contrario: L'impresa non può mai considerarsi il "costruttore" dell'unità immobiliare e pertanto potrà solo operare secondo il punto b) precedente. Cordiali saluti.

Buongiorno, volevo sapere se è obbligatorio anche nel caso del comodato fare l'attestato di prestazione energetica visto che ci sono notizie discordanti. Chiedo inoltre la conferma che la stessa certificazione occorre anche per locazioni ai fini turistici inferiori ai 30gg Come noto, l'art. 1 c. da 7 a 8-bis dl 145/2013 (cd. decreto Destinazione Italia) ha dato un assetto definitivo agli obblighi di produzione dell'Attestato di prestazione energetica (cd.

un professionista deve fare una fattura ad un condominio per progettazione su lavori di ristrutturazione tetto per cui i condomini potranno godere della detrazione del 50.si chiede come vada emessa la fattura dal professionista.Ho pareri contrastanti :1) fattura con ritenuta del 20 con successiva ritenuta del 4 a cura della banca a seguito del pagamento2) fattura con ritenuta del 20 con pagamento successivo senza indicare alcuna causale e di conseguenza senza ritenuta del 4 a cura della banca3) fattura senza ritenuta con successiva ritenuta del 4 a cura della banca a seguito del pagamentograzieLa ritenuta del 20 e' da ritenersi "assorbente" quella del 4. Pertanto sara' necessario specificare quanto sopra in sede di pagamento del corrispettivo al professionista.

Egr Dottori un signore ha acquistato nel 2010 immobile con agevolazioni prima casa trasferendo la residenza nei 18 mesi(maggio 2012) ora avrebbe la possibilità di locare l'immobile trasferendo la residenza in altro comune Con questa operazione perderebbe le agevolazioni Qual è il termine oltre il quale può locare la prima casa e trasferirsi in altro comune senza compromettere nulla Non esiste norma che mi obblighi di mantenere "a vita" la residenza, sempreche' sia stata correttamente trasferita nell'immobile in parola. Per maggiori dettagli sono in redazione fino alle 12:30

Buongiorno, un privato proprietario di un immobile a uso negozio lo affitta ad una s.r.l. che ha come attività principale la gestione di un albergo. Questa s.r.l. può a sua volta subaffittare l'immobile ad uso negozio a terzi E' sufficiente che venga inserita la possibilità di subaffitto nel contratto iniziale Ci sono delle condizioni particolari da rispettare Ringraziando per l'attenzione porgiamo Cordiali saluti In generale non si pongono vincoli di sorta nell'operare come indicato, nè dal punto di vista civilistico (è sufficiente cche l'atto non disponga il divieto di sublocazione, anche se in generale è opportuno prevedere o comunque disciplinare l'eventuale possibilità di cambiare destinazione d'uso all'immobile).

Buon giorno,Si voleva chiedere se l'acquisto di un immobile, con le caratteristiche contenute nel decreto sopracitato, possa comportare una deduzione del reddito come indicato nell'art. 21 anche se acquistato in un Comune che non rientra tra quelli in cui si possa stipulare un contratto a canone concordato. Cosa si intende per contratti di lozazione definiti " dalla convezione tipo ex...."

Contribuente ha chiesto e ottenuto dal Comune il permesso di costruire (licenza edilizia) per la ristrutturazione ed il ricavo di nr. 1 nuovo appartamento. Sono già iniziati i lavori e i figli hanno già provveduto a far intestare (e a pagare con bonifico) delle fatture a loro nome (in quanto familiari conviventi).

Società in accomandita semplice (SAS) che svolge attività di vendita mobili all’interno di un immobile di proprietà della società stessa.Vuole affittare una porzione di cortile di pertinenza della particella dove svolge l’attività stessa. Detto cortile non ha un accatastamento proprio, ma è ricompreso nella particella dell’immobile dove svolge l’attività.Il conduttore della locazione è un’altra società (SRL) che svolge attività di supermercato nel locale adiacente e vuole adibire detto cortile a parcheggi del supermercato (n.5 posti auto).Vogliono redigere un contratto d’affitto con scadenza annuale inserendo come oggetto della locazione zona B1.

Devo sostenere delle spese di ristrutturazione e risparmio energetico su immobili di mia proprietà locati a terzi, mio marito convivente parteciperà in misura consistente al pagamento delle spese. Poiché ho dei dubbi sulla legittimità della detrazione fiscale del 50 e del 65 in capo al coniuge convivente, sottopongo alla vs. attenzione alcuni quesiti inerenti in particolare il significato esatto dell’espressione utilizzata nella circolare 36 del 31/05/2007 gli immobili nei quali può esplicarsi la convivenza QUESITI Come ormai riconosciuto il coniuge convivente può portare in detrazione le spese da lui sostenute per lavori di ristrutturazione su immobile di proprietà dell’ altro coniuge non a carico.

A pagina 5 della guida Ristrutturazioni edilizie l'Agenzia Informa sta scritto: "Ha diritto alla detrazione anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento, purché sostenga le spese e siano a lui intestati bonifici e fatture." Cosa si intende per CONVIVENTE Nel caso specifico si tratta di un coniuge residente a Pd e il marito residente a TV entrambi su proprie abitazioni: il marito ha eseguito una ristrutturazione sul proprio immobile (TV) le cui fatture sono state intestate alla moglie e da questa regolarmente pagate e detratte.L'Agenzia richiede la prova della CONVIVENZA.

La presente per sottoporvi il seguente quesito: in presenza di un contratto di affitto d'azienda regolarmente predisposto da Notaio, nel caso in cui, a causa della crisi, i contraenti decidano di ridurre l'importo del canone, è necessario effettuare tale modifica presso Notaio Abbiamo sentito preventivamente sia l'agenzia entrate locale che un nostro Notaio di fiducia ed entrambi ci riferiscono che qualsiasi modifica del genere dev'essere obbligatoriamente predisposta con atto notarile. Il commercialista della controparte asserisce invece, che si può predisporre semplicemente un accordo tra le parti, sottoscriverlo e registrarlo presso l'agenzia entrate con modello 2 (no 69 o RLI) e pagando Euro 67,00 di imposta di registro.

Buongiornoho un cliente persona fisica non titolare di partita iva che ha comprato all'asta un immobile.Ha già trovato da venderlo con il nuovo sistema degli affitti a riscatto registrato regolarmente all'agenzia delle entrate.Mi chiedevo se la Tasi/Imu la deve pagare l'intestatario dell'immobile fino a che non avverrà l'atto di trasferimento dal notaio e se l'intestatario dell'immobile deve dichiarare i soldi che percepisce in acconto ogni mese come se fosse un affitto vero e prorpio e quindi come deve gestire la tassazione al momento della vendita.Grazie e cordiali salutiPosto che la norma nulla dice in merito né il MEF ha fornito chiarimenti, si deve ritenere che si applicano i medesimi concetti applicabili all'imu e che dunque il soggetto passivo TASI rimanga il proprietario (per il 10 o altra quota definita dal Comune) ed il locatore. Si tenga infatti presente che l'assegnatario dell'alloggio di edilizia residenziale pubblica concessi in locazione con patto di futura vendita e riscatto (del tutto assimilabili al rent to buy) non risulta essere soggetto passivo Imu.

Stiamo provvedendo allo scioglimento di una SNC immobiliare che ha effettuato una rivalutazione dell'unico immobile posseduto nell'anno 2008. In questi anni l'immobile è stato considerato bene non ammortizzabile ed è tuttora in locazione senza iva.Lo scoglimento prevede l'assegnazione del bene ai 2 soci.

Buongiornoun ns cliente dentista che fa solo operazioni esenti IVA vuole acquistare lo studio con il meccanismo del reverse charge.Facciamo presente che emette fatture solo esenti IVA per cui non la detrae e per Lui è solo un costoGli conviene acquistare con questo meccanismoGrazieCordiali saluti Non si comprende la domanda; l'applicazione del reverse charge è obbligatoria in presenza di cedente soggetto passivo Iva diverso dal costruttore/ristrutturatore dell'unità che la rivende entro 5 anni dalla sua ultimazione. Ad ogni buon conto nulla cambia rispetta la fattispecie di cui sopra, a fronte della quale il costruttore/ristrutturatore emette fattura con Iva, considerato che, in ogni caso, ciò che si va a perdere è sempre l'intera Iva applicabile sull'immobile, indipendentemente che tale idea si è versata al fornitore e risulti non indetraibile, oppure il contribuente si trovi a doverla versare direttamente all'erario tramite reverse charge (a causa del debito che si forma sul registro delle vendite e la indetraibilità che riviene da registro degli acquisti).