l'Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione 19/11/14 n. 102/e ha chiarito l'applicazione dell'obbligo di tracciabilità dei pagamenti/versamenti anche per le associazioni di categoria, chiedo:1) e' soggetta alla tracciabilità di pagamenti superiori a 516,46 la nostra associazione di categoria, anche se non è in regime forfettario ex legge 398/91 in quanto tutti gli introiti sono riferiti all'attività istituzionale e non commerciale2) le quote associative, i contributi concessi o i proventi che non concorrono a formare il reddito imponibile, devono essere tracciabili anche se di importo inferiore a 516,46Grazie, saluti1) La risposta è negativa. La risoluzione citata fornisce chiarimenti in merito agli obblighi di tracciabilità applicabili esclusivamente ai soggetti che hanno optato per il regime agevolato L. 398/91 (ciò per evitare la frequente elusione che avveniva in passato, giocando sul fatto che tali soggetti possono tassare i proventi positivi solo per il 3, a differenza di quanto avviene per i soggetti che non vi hanno optato). 2) La risposta è positiva, ma sempre limitatamente i soggetti che hanno optato per il regime agevolato (le altre associazioni possono incassare le quote associative e tutte le altre somme indicate anche in assenza di traciabilità).

Una associazione costituitasi a novembre 2013 ha omesso di presentare entro i 60 giorni il modello EAS. Si chiede di sapere se è ancora nei termini per fare il ravvedimento con pagamento della sanzione di 258,00 euro.

Ente non commerciale con il seguente codice attività 941100 "attività di organizzazione datori di lavoro". Tale codice attività risulta essere escluso sia da studi di settore che da parametri (non presente nelle tabelle Ag.

Buongiorno, un CONSORZIO tra utenti ha pagato nel 2013 un unica fattura ad un Professionista ( Geologo) per una prestazione ricevendo pertanto fattura dallo stesso.Si chiede pertanto se il Consorzio deve presentare il Mod.770 semplificato e se deve presentare la Dichiarazione dei redditi La risposta è positiva. Indipendentemente dal fatto che si verta nell'ipotesi di: a) ordinario consorzio tra imprenditori b) consorzio "tra privati" il soggetto risulta comunque essere un sostituto d'imposta, nel primo caso in quanto assimilato alle società, mentre nel secondo caso in quanto assimilato ad una "associazione non riconosciuta" (v.