DOMANDA
Tizio esercente, ingegnere civile (cod. Ateco 71.12.10 - sezione M), iscritto ad albo ed Inarcassa, che aderisce al regime forfettario dal 1/01/2019, ha partecipazioni in due srl per semplicità Alfa e Beta, di cui si forniscono le seguenti indicazioni.
Alfa Srl: Tizio detiene una quota del 50% in nuda proprietà, usufruttuario il padre; il restante 50% è del fratello di Tizio, sul quale il padre ha sempre l'usufrutto.
La società ha codice Ateco 41.2 (sezione F); Tizio ricopre la carica di amministratore unico; ha percepito compensi amministratore per la carica in Alfa Srl nel 2016 e nel 2017 (con regolare emissione di busta paga e CU), non nel 2018.
Beta Srl: Tizio è socio al 50% in piena proprietà; il restante 50% appartiene ad altra persona con nessun legame di parentela.
Beta Srl ha codice Ateco 41.2 – sezione F. Tizio ricopre la carica di Vice presidente del Consiglio di amministrazione (Presidente è l’atro socio); lo statuto sociale stabilisce che la rappresentanza e la firma sociale spettano al Presidente del Cda. Tizio non ha mai percepito compensi di amministratore per la carica in Beta.
Tanto premesso, Tizio nel corso del 2019 ha emesso fatture nei confronti di Alfa Srl per la prevalenza (>50%) del fatturato personale, a titolo di prestazioni professionali nei confronti della società (consulenze tecniche e progettazione). Sempre nel corso del 2019 emetterà fatture (consulenze tecniche e progettazione) anche nei confronti di Beta Srl in misura inferiore (<50%) al suo fatturato personale.
Si chiede se vi siano cause ostative alla permanenza nel regime forfettario dal 1/01/2020, anche alla luce dell'Intrpello 169/2019, che affronta un caso del tutto analogo.