DOMANDA
un bar (ATECO 563000) che gestisce nello stesso locale anche attività di newslot (ATECO 920002) e attività di commercio al dettaglio di generi di monopolio (ATECO 472600) comprendente anche attività di aggio per rivendita tabacchi, aggio per Lotto, Sisal, valori bollati ecc....
Abbiamo impostato la contabilità separata suddividendola nelle 3 attività sopra indicate.
Nell'attività del bar registriamo anche i ricavi derivanti dalla vendita di giornali e riviste e i ricavi per la rivendita di ricariche telefoniche.
Per la ripartizione dei servizi ad uso promiscuo abbiamo considerato per quanto riguarda le utenze (energia elettrica, riscaldamento e telefoniche) una percentuale di indetraibilità oggettiva del 25% sulla base della metratura dei locali; stesso discorso per ciò che riguarda i servizi di consulenza amministrativa.
Non abbiamo mai attivato, purtroppo, la nota interna di debito/credito come anche da Lei riportato sulla circolare 53 del 2014.
Abbiamo considerato come beni non ammortizzabili le spese di manutenzione impianti e macchinari, spese di pulizia e vigilanza, spese varie e generali tra cui la SIAE, cancelleria varia e pertanto su detti beni non abbiamo applicato la detrazione IVA in quanto beni utilizzati promiscuamente.
Si chiede cortesemente quanto segue:
- la percentuale di detrazione oggettiva del 25% può essere considerata corretta in base a quanto specificato?
- i costi promiscui sui quali non è stata detratta l'IVA possono essere considerati corretti?
- il fatto di non aver mai emesso la nota interna di debito/credito cosa comporta?
- può ritenersi corretto l'aver registrato nell'attività di bar le utenze e le consulenze con l'indetraibilità IVA del 25 % come sopra specificato anzichè aver emesso la nota interna di debito/credito?
- quando abbiamo acquisito questa contabilità già gestita in contabilità separata abbiamo verificato la mancanza dell'opzione per l'articolo 36, a quale sanzione si è soggetti? viene considerato l'aspetto concludente?