C'è tempo fino al prossimo 30 maggio per inviare al Consiglio nazionale dei commercialisti le osservazioni sulla bozza di riforma del DLgs. 139/2005, che lo stesso CNDCEC ha inviato ai 132 Ordini territoriali e alle associazioni sindacali lo scorso 9 maggio.
Un termine un po’ più lungo rispetto alla pubblica consultazione avviata per il rinnovo del codice deontologico (21 giorni contro i 14 concessi tra fine febbraio e inizio marzo), ma che i sindacati ritengono comunque insufficiente per poter analizzare a fondo il testo e inviare le relative proposte di modifica.
Lo scorso 17/05/2024, le associazioni ADC, AIDC, ANC, ANDOC e UNICO hanno inviato una lettera congiunta al CNDCEC, denunciando anche un problema di metodo. Pur condividendo la necessità di riformare la legge ordinamentale, che “in ragione degli enormi cambiamenti intercorsi mostra ora tutti i suoi limiti”, le associazioni speravano si potesse procedere con uno “sforzo e un impegno corale” con cui addivenire a una “vera e propria riforma, non potendosi ritenere sufficienti ad adeguare il decreto ai tempi mutati meri emendamenti o semplici integrazioni del DLgs. 139/2005”.
“Riteniamo necessario – scrivono le 5 associazioni nella missiva – un percorso diverso e maggiormente partecipativo, che preveda tempistiche congrue per consentire l’adeguata consultazione, l’esame partecipato delle osservazioni pervenute per giungere all’elaborazione di un testo finale”. Di qui, la richiesta di “programmare incontri preposti a tali attività in attuazione di un auspicato e invocato iter normativo adeguato all’importanza e alla portata della norma in revisione”.
I sindacati vorrebbero riaprire il percorso riformatore per poi arrivare a un testo condiviso. Mentre il Consiglio nazionale, nella missiva inviata ai sindacati con cui si portava alla loro conoscenza la bozza di riforma, si è detto disponibile a “un eventuale incontro per poter esaminare le questioni che si riterranno di particolare rilevanza, in data prossima da definirsi”.