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Notizie Flash 10/02/2023

CS Agenzia - Parte la Dichiarazione precompilata Iva per oltre 2 milioni di professionisti e imprese

CS Agenzia - Parte la Dichiarazione precompilata Iva per oltre 2 milioni di professionisti e imprese

Dopo il 730 precompilato, già disponibile per dipendenti e pensionati, nuove semplificazioni fiscali arrivano anche per le Partite Iva. Prende infatti il via da oggi la dichiarazione Iva precompilata, che consentirà a 2,4 milioni di imprese e professionisti di visualizzare e scaricare il proprio modello con i dati relativi all’anno d’imposta 2022 inseriti direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Dal 15 febbraio sarà poi possibile modificarlo, integrarlo e procedere all’invio. La nuova funzionalità, disponibile nel portale “Fatture e corrispettivi” consente anche di calcolare e pagare l’imposta ed eventualmente di inviare una dichiarazione correttiva o integrativa. Si possono inoltre importare nei propri sistemi gestionali i dati precompilati, in modo da poterli confrontare con quelli contenuti nei propri data base. La dichiarazione annuale si aggiunge agli altri documenti precompilati per le Partite Iva e resi disponibili dal secondo semestre 2021, come i registri e le comunicazioni delle liquidazioni periodiche (Lipe). Con la realizzazione della precompilata Iva l’Agenzia delle entrate contribuisce al raggiungimento dell’obiettivo fissato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per semplificare gli adempimenti di imprese e professionisti, la cui deadline è fissata per il mese di giugno 2023.

“L’introduzione di questo nuovo servizio - afferma il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini - è un supporto concreto che l’Agenzia mette a disposizione di una significativa platea del tessuto economico e produttivo, in un’ottica di trasparenza e collaborazione. Un sistema fiscale più semplice e che funziona meglio è un investimento non solo per il sistema-Paese ma anche per le prossime generazioni”.

La platea interessata - Il servizio è disponibile per le imprese e i lavoratori autonomi che rientrano nella platea definita dai provvedimenti dell’8 luglio 2021 e del 12 gennaio 2023 - pdf. In particolare, si tratta di soggetti passivi residenti e stabiliti in Italia che effettuano la liquidazione trimestrale, con esclusione di alcune categorie come quelle che operano in particolari settori di attività o per i quali sono previsti regimi speciali ai fini Iva (ad esempio, editoria, vendita di beni usati, agenzie di viaggio). Con il provvedimento dello scorso gennaio sono stati inoltre inclusi nella platea, tra gli altri, i produttori agricoli (o coloro che svolgono attività agricole connesse) e gli agriturismi.

Come visualizzare la propria Precompilata Iva - Per visualizzare la dichiarazione annuale predisposta dall’Agenzia occorre entrare con le proprie credenziali all’interno del portale “Fatture e corrispettivi” e accedere alla sezione dedicata ai Documenti IVA precompilati in cui è presente la nuova sezione “Dichiarazione annuale IVA”. Dal 15 febbraio, sarà poi possibile modificare e integrare i quadri del modello, aggiungere i quadri che non sono precompilati, inviare la dichiarazione ed effettuare il pagamento dell’imposta da versare con addebito diretto sul proprio conto, o in alternativa, stampare il modello F24 precompilato e procedere al pagamento con le modalità ordinarie. Per tutte le informazioni sulle nuove funzionalità è possibile consultare la sezione informativa e di assistenza dedicata ai documenti Iva precompilati disponibile sempre all’interno del portale.

Qual è la fonte dei dati precompilati dall’Agenzia - La bozza della dichiarazione Iva è stata elaborata grazie ai dati dei registri Iva precompilati, anche se non validati, ai dati dei corrispettivi giornalieri trasmessi telematicamente, a quelli della dichiarazione Iva dell’anno d’imposta precedente e ad altre informazioni presenti in Anagrafe tributaria (per esempio, i versamenti con F24).

Cosa si può fare con il nuovo servizio - È possibile modificare, integrare e inviare i dati riportati nei differenti quadri e righi della dichiarazione, ma anche scaricare la dichiarazione elaborata per poterla confrontare con i dati presenti nei propri applicativi. È possibile inoltre procedere al pagamento dell’Iva a debito, scegliendo la data di versamento, il numero delle rate in cui suddividere il pagamento, calcolare l’importo totale da versare (comprensivo di eventuale maggiorazione e interessi) e il dettaglio delle eventuali rate. Il nuovo servizio consente, eventualmente, di inviare una dichiarazione correttiva o una dichiarazione integrativa.

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Fisco passo per passo 04/05/2025
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Con l’apertura ufficiale della campagna dichiarativa 2025, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione sul proprio portale istituzionale l’intera suite di software per la compilazione e il controllo dei principali modelli fiscali. Si tratta di strumenti fondamentali per l’elaborazione e l’invio delle dichiarazioni relative all’anno d’imposta 2024, rivolti a professionisti, intermediari e contribuenti autonomi.
Fisco passo per passo 04/05/2025
ISA - Aggiornati tutti i modelli con correttivi straordinari, nuovi indicatori e dati territoriali
Con il DM del MEF del 24 aprile 2025, in attesa di pubblicazione in G.U. ma già disponibile sul sito del Ministero, sono state approvate le modifiche agli Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) applicabili al periodo d’imposta 2024. Ai sensi dell’art. 9-bis, co. 2, del DL n. 50/2017, infatti, le integrazioni agli ISA possono essere disposte entro il mese di aprile dell’anno successivo, per tenere conto di situazioni economiche o normative straordinarie.
Fisco passo per passo 04/05/2025
Fatture da fornitore fittizio: il pagamento non basta a salvare il contribuente
La sola esistenza di un pagamento tracciabile non costituisce una prova sufficiente per dimostrare la reale esistenza di un’operazione soggettivamente inesistente. È questo il principio ribadito dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 8130/2025, depositata il 27 marzo 2025, nella quale i giudici di legittimità hanno nuovamente preso posizione in materia di frodi IVA e fatturazione fittizia.
L’evoluzione della Giurisprudenza 04/05/2025
Classificazione doganale errata: il diritto al rimborso dei dazi spetta anche se l’errore è dell’amministrazione
Con la sentenza del 30 aprile 2025, pronunciata nella causa C330/24, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha offerto una lettura estensiva dell’articolo 116, paragrafo 7, del Regolamento (UE) n. 952/2013, noto anche come Codice doganale dell’Unione, chiarendo che anche in caso di errore deliberato nella classificazione tariffaria da parte delle autorità doganali, il rimborso dei dazi doganali indebitamente versati può essere legittimamente richiesto dal contribuente. La pronuncia segna un importante passo interpretativo, estendendo la tutela dell’operatore economico anche alle ipotesi in cui l’errore non sia stato meramente accidentale o di tipo formale, ma sia da ricondurre a una valutazione errata consapevole delle dogane.
L’evoluzione della Giurisprudenza 04/05/2025
Niente banconote in euro per cure mediche in Russia: confermato il divieto assoluto di esportazione
Con la sentenza del 30 aprile 2025 nella causa C-246/24, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha affermato un principio di particolare rilevanza nell’ambito del sistema sanzionatorio europeo contro la Russia: è vietata l’esportazione di banconote in euro verso la Federazione Russa, anche nel caso in cui tali fondi siano destinati a coprire spese sanitarie personali, come il pagamento di trattamenti medici da parte di cittadini dell’Unione che si rechino nel territorio russo. La pronuncia si inserisce nel quadro delle misure restrittive adottate dal Consiglio dell’UE con il regolamento (UE) n. 833/2014, concernente azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina.
Fisco passo per passo 04/05/2025
Rimborso negato dell’imposta sui redditi di capitale: la Corte UE legittima la disparità tra organismi esteri con personalità giuridica e OICVM nazionali
Con la sentenza del 30 aprile 2025 resa nella causa C-602/23, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha chiarito uno snodo interpretativo centrale in materia di tassazione dei redditi da capitale percepiti da organismi d’investimento collettivo stranieri. Il caso riguardava la legittimità, alla luce del diritto dell’Unione, di una normativa nazionale che esclude dal rimborso dell’imposta un'entità non residente che, pur essendo assimilabile a un OICVM sotto il profilo funzionale, possiede personalità giuridica, a differenza del corrispondente organismo residente considerato fiscalmente trasparente.
Fisco passo per passo 04/05/2025
Responsabilità solidale del consigliere di amministrazione per debiti IVA della società: legittimità europea confermata
Con la sentenza C-278/24, depositata il 30/04/2025, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha sancito che è compatibile con il diritto dell’Unione la normativa nazionale che prevede la responsabilità solidale del membro del CdA (anche cessato) per i debiti IVA maturati durante il proprio mandato, a determinate condizioni. L’interpretazione si fonda sull’art. 273 della Dir. 2006/112/CE, riguardante il sistema comune dell’IVA, letto in combinato disposto con l’art. 325 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), nonché con i principi generali del diritto europeo, quali parità di trattamento, proporzionalità e certezza del diritto.