La Commissione europea ha inviato una lettera di costituzione in mora all'Italia (INFR(2022)2150) a causa della non corretta applicazione della direttiva antiriciclaggio (quarta direttiva AML, modificata dalla quinta direttiva AML). La ha reso noto la Commissione UE.
L’Italia aveva notificato il completo recepimento della direttiva. Tuttavia, la Commissione ha individuato diversi casi di errata applicazione della direttiva, che fanno riferimento al funzionamento di uno dei suoi cardini: l'istituzione dei registri centrali dei titolari effettivi.
Migliorare la trasparenza è fondamentale per combattere l'uso improprio delle persone giuridiche. Gli Stati membri devono garantire che le informazioni sui proprietari effettivi di tali soggetti giuridici siano conservate in un registro centrale. Gli Stati membri possono, a tal fine, utilizzare una banca dati centrale che raccolga informazioni sulla titolarità effettiva, o il registro delle imprese o un altro registro centrale.
La fiducia nei mercati finanziari da parte degli investitori e del pubblico in generale dipende in gran parte dall'esistenza di un accurato regime di informativa che garantisca trasparenza nella proprietà effettiva e nelle strutture di controllo delle società.
Ciò è particolarmente vero per i sistemi di governo societario caratterizzati da una proprietà concentrata, come quelli dell'Unione europea.
In mancanza di una risposta soddisfacente da parte dell’Italia entro due mesi, la Commissione può decidere di proseguire la procedura d'infrazione e inviare un parere motivato.