La Commissione europea ha approvato, alla luce delle norme in materia di aiuti di Stato, un regime italiano da 2 miliardi di € per la riassicurazione del rischio di credito legato agli scambi di gas naturale ed energia elettrica nel contesto della guerra della Russia contro l'Ucraina.
Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: "Il regime italiano da 2 miliardi di € in oggetto contribuirà a garantire che l'assicurazione del credito commerciale rimanga disponibile per le imprese, in modo che queste possano salvaguardare i loro scambi commerciali. La misura aiuterà le imprese a soddisfare il loro fabbisogno di liquidità e a proseguire le attività nel contesto dell'attuale crisi geopolitica e dell'aumento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale che essa ha generato. Continuiamo a restare al fianco dell'Ucraina e del suo popolo. Contemporaneamente, proseguiamo la stretta collaborazione con gli Stati membri per garantire che le misure nazionali di sostegno possano essere attuate in modo tempestivo, coordinato ed efficace, tutelando nel contempo la parità di condizioni nel mercato unico."
La misura italiana di sostegno
L'Italia ha notificato alla Commissione un regime di garanzia statale per la riassicurazione del rischio di credito legato agli scambi di gas naturale ed energia elettrica a sostegno delle imprese colpite dall'attuale crisi geopolitica e dall'aumento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale che essa ha generato. Il regime sarà gestito dalla SACE, l'agenzia italiana per il credito all'esportazione. In particolare, la SACE sottoscriverà con gli assicuratori contratti di riassicurazione a copertura dei rischi di credito legato agli scambi di gas naturale ed energia elettrica, ricevendo una controgaranzia dallo Stato italiano per coprire i rischi propri.
Alla luce dell'impatto economico dell'attuale crisi, la misura italiana in oggetto, la cui dotazione di bilancio stimata è pari a 2 miliardi di €, si prefigge di limitare i rischi cui sono attualmente esposti gli assicuratori offrendo ai clienti una copertura assicurativa del credito commerciale. La misura renderà inoltre più facile per questi clienti ottenere un rinvio del pagamento delle bollette energetiche fino a 24 mesi, sulla base di un accordo con i loro fornitori di energia. Allo stesso tempo, essa garantirà che l'assicurazione del credito commerciale continui a risultare disponibile per le imprese, evitando che esse debbano pagare le bollette energetiche in anticipo o entro qualche settimana, riducendo così il loro fabbisogno immediato di liquidità.
La Commissione ha valutato la misura alla luce delle norme dell'UE in materia di aiuti di Stato, in particolare alla luce dell'articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), riconoscendo che l'economia dell'UE sta attraversando un grave turbamento.
La Commissione ha constatato che la misura notificata dall'Italia è compatibile con i principi enunciati nel trattato UE e che risulta adeguata a porre rimedio a un grave turbamento dell'economia italiana. In particolare, i) gli assicuratori del credito commerciale si sono impegnati a mantenere lo stesso livello di protezione offerto al 22 marzo 2022 e a ridurre i premi che i clienti devono versare per le transazioni coperte dalla misura, rispetto ad uno scenario in cui quest'ultima non viene applicata; ii) la garanzia si limita esclusivamente ai crediti commerciali concessi fino alla fine di quest'anno; iii) il regime è aperto a tutti gli assicuratori del credito in Italia e iv) il meccanismo di garanzia garantisce la condivisione dei rischi tra gli assicuratori e lo Stato, fino a un importo pari a 2 miliardi di €.
La Commissione ha concluso che la misura contribuirà a gestire l'impatto economico della crisi attuale in Italia. Il regime risulta necessario, adeguato e proporzionato per porre rimedio a un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro in linea con l'articolo 107, paragrafo 3, lettera b), TFUE e con i principi generali stabiliti nel quadro temporaneo di crisi, che la Commissione ha applicato per analogia.
Su queste basi la Commissione ha approvato la misura in quanto conforme alle norme dell'Unione sugli aiuti di Stato.
Contesto
Il quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato, adottato il 23 marzo 2022, consente agli Stati membri di avvalersi della flessibilità prevista dalle norme sugli aiuti di Stato per sostenere l'economia nel contesto della guerra della Russia contro l'Ucraina.
Il quadro temporaneo di crisi è stato modificato il 20 luglio 2022 per integrare il pacchetto di preparazione all'inverno, in linea con gli obiettivi del piano REPowerEU.
Il quadro temporaneo di crisi prevede che gli Stati membri possano concedere i seguenti tipi di aiuti:
Il quadro temporaneo di crisi indica inoltre in che modo i seguenti tipi di aiuti possono essere approvati caso per caso, a determinate condizioni: i) sostegno alle imprese interessate dalla riduzione obbligatoria o volontaria dell'uso di gas, ii) sostegno al riempimento degli impianti di stoccaggio del gas, iii) sostegno transitorio e limitato nel tempo per il passaggio all'utilizzo di combustibili fossili più inquinanti, a condizione che si attuino misure di efficienza energetica e si evitino gli effetti di lock-in e iv) sostegno alla fornitura di assicurazioni o riassicurazioni alle imprese che trasportano merci da e verso l'Ucraina.
Le entità controllate dalla Russia che sono soggette a sanzioni saranno escluse dall'ambito di applicazione di tali misure.
Il quadro temporaneo di crisi prevede pertanto una serie di garanzie:
Il quadro temporaneo di crisi rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2022 per le misure di sostegno alla liquidità e le misure a copertura dell'aumento dei costi dell'energia. Gli aiuti a sostegno della diffusione delle energie rinnovabili e della decarbonizzazione dell'industria possono essere concessi fino alla fine di giugno 2023.
La Commissione monitora costantemente l'applicazione del quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato per tenere conto dell'evoluzione della situazione. Per questo motivo, il 14 settembre 2022, a seguito delle dichiarazioni della presidente, la Commissione ha invitato gli Stati membri a partecipare a un'indagine per avere il loro parere sulla proroga e su eventuali ulteriori modifiche del quadro temporaneo di crisi, anche alla luce della proposta della Commissione relativa a un intervento di emergenza sul mercato, per garantire che rimanga in linea con gli obiettivi della politica energetica e attenui il perdurare dell'impatto economico dell'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina, consentendo agli Stati membri di fornire il sostegno necessario alle imprese e ai settori maggiormente colpiti, pur preservando la parità di condizioni.
Il quadro temporaneo di crisi integra le ampie possibilità di cui dispongono gli Stati membri per concepire misure in linea con le esistenti norme dell'UE sugli aiuti di Stato che, ad esempio, consentono agli Stati membri di aiutare le imprese a far fronte alla carenza di liquidità e a sopperire a un urgente fabbisogno di aiuti al salvataggio. Inoltre l'articolo 107, paragrafo 2, lettera b), del trattato sul funzionamento dell'Unione europea consente agli Stati membri di compensare le imprese per i danni direttamente causati da un evento eccezionale, come l'attuale crisi.
Oltre a ciò, il 19 marzo 2020 la Commissione ha adottato un quadro temporaneo nel contesto della pandemia di coronavirus, il quale è stato modificato il 3 aprile, l'8 maggio, il 29 giugno, il 13 ottobre 2020, il 28 gennaio e il 18 novembre 2021. Come annunciato nel maggio 2022, il quadro temporaneo COVID non è stato prorogato oltre la data di scadenza fissata del 30 giugno 2022, con alcune eccezioni. In particolare, le misure di sostegno agli investimenti e alla solvibilità possono ancora essere attuate, rispettivamente fino al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2023. Inoltre il quadro temporaneo COVID prevede già una transizione flessibile, nel rispetto di chiare garanzie, in particolare per quanto riguarda le opzioni di conversione e ristrutturazione degli strumenti di debito, come i prestiti e le garanzie, in altre forme di aiuto, come le sovvenzioni dirette, fino al 30 giugno 2023.