Legittimo per l’Agenzia delle entrate riferire i movimenti in banca alla società a ristretta base familiare anche se i conti dei soci sono cointestati a familiari che non sono titolari di quote. E ciò perché le relazioni di parentela all’interno della compagine consentono di ritenere che vi sia una sostanziale sovrapposizione fra gli interessi societari e quelli personali. Il tutto fino a prova contraria dell’ente.
Lo ha stabilito la Cassazione con ordinanza 30260 del 27 ottobre 2021, con cui ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle entrate.
Accolto uno dei motivi del ricorso proposto dall’Agenzia delle entrate. Materia del contendere è l’avviso di accertamento per Irap, Iva e Ires emesso dall’ufficio in seguito alla verifica sui conti in banca della srl e dei due soci, marito e moglie.
Si configura la violazione di legge rispetto agli articoli 53 del decreto legislativo 546/92 e 32 del dpr 600/73 laddove la Ctr esclude la presumibilità del carattere societario dei movimenti sul conto cointestato dei coniugi-soci. L’ufficio può rettificare la dichiarazione fiscale su basi presuntive utilizzando i movimenti sui conti del contribuente, anche cointestati con terzi. E per superare la presunzione legale non basta la commistione fra consumi familiari e attività imprenditoriale: serve la prova analitica che gli elementi desumibili dai movimenti siano estranei a fatti imponibili (cfr. Cass. 20981/2015).
In senso contrario alla pronuncia in commento si richiama Cass. 33596/2019 secondo cui in tema di accertamenti bancari eseguiti nei confronti di una società, l’amministrazione finanziaria può estendere l’indagine ai conti correnti dei soci solo in presenza di gravi indizi di ricavi in nero dell’ente societario (cfr. Cass. 12817/2018 e 2536/2018 secondo cui l’amministrazione finanziaria può legittimamente utilizzare, nell'esercizio dei poteri ad esso attribuiti dal dpr 600/1973, le risultanze di conti correnti bancari intestati ai soci, purché provi adeguatamente che quei determinati movimenti risultanti sul conto personale dei soci siano in realtà riferibili ad operazioni poste in essere dalla società).
Nel caso di cui alla pronuncia in commento si parla addirittura di conti cointestati a soci e relativi familiari.