Va assolto l'imprenditore accusato di evasione fiscale solo sulla base di prelievi di cassa ingiustificati. Nel processo penale, infatti, non sono sufficienti per un giudizio di colpevolezza le presunzioni utilizzabili ai fini dell'accertamento tributario.
Lo ha stabilito la Cassazione con sentenza n. 7242 del 18 febbraio 2019 con cui – ha accolto il ricorso del legale rappresentante di una srl accusato dei reati di dichiarazione infedele e di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti.
I gradi di merito vedevano la condanna dell’imputato. Col ricorso in Cassazione lo stesso denunciava, tra l’altro, contraddittorietà e illogicità della motivazione per avere utilizzato, nella ricostruzione dell’ammontare dell’evasione, presunzioni tipiche del diritto tributario, ovvero prelievi di cassa.
La tesi ha fatto breccia presso i giudici di legittimità che hanno accolto il gravame confermando e ribadendo il principio secondo il quale le presunzioni legali previste dalle norme tributarie, pur potendo avere valore indiziario, non possono costituire di per sé fonte di prova della commissione del reato, assumendo esclusivamente il valore di dati di fatto, che devono essere valutati liberamente dal giudice penale unitamente ad elementi di riscontro che diano certezza dell'esistenza della condotta criminosa (cfr. Cass. 30890/2015). Tali elementi, pur non potendo costituire di per sé sole fonte di prova della commissione dei reati previsti dal d.lgs. 10 marzo 2000, n.74 , hanno un valore indiziario sufficiente ad integrare il "fumus commissi delicti" idoneo, in assenza di elementi di segno contrario, a giustificare l'applicazione di una misura cautelare reale. (cfr. Cass. 26274/2018).
Nel caso di specie non risultava che la Corte d’appello avesse preso in considerazione ulteriori elementi.
La Cassazione ha comunque annullato senza rinvio la condanna per prescrizione dei reati.
La pronuncia è importante in quanto spesso i capi di imputazione dei reati tributari si basano su accertamenti tributari le cui rettifiche sono in gran parte fondate su presunzioni: si pensi agli accertamenti bancari, agli accertamenti induttivi sulle medie di ricarico riscontrate in sede di verifica.