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Notizie Flash 22/11/2018

Imposta di registro sulle sentenze aventi ad oggetto reclami

Imposta di registro sulle sentenze aventi ad oggetto reclami

Sintesi: l’Agenzia delle entrate ha fornito, nell’ambito delle richieste di consulenza giuridica, chiarimenti in merito alla tassazione, ai fini dell’imposta di registro, delle sentenze aventi ad oggetto reclami.

 

La risposta n. 2 del 22/11/2018 dell’Agenzia delle entrate chiarisce il corretto trattamento fiscale, ai fini dell’imposta di registro, da riservare:

  • alle sentenze aventi ad oggetto il rigetto del reclamo, ex art. 630 del C.P.C.,
  • avverso le ordinanze con le quali il giudice dell’esecuzione dichiara l’estinzione della procedura esecutiva.

Il disposto del co. 3 del citato art. 630 prevede che contro l'ordinanza che dichiara l'estinzione dell’esecuzione immobiliare è ammesso reclamo da parte del debitore o dei creditori. Il collegio provvede con sentenza sulla causa promossa con reclamo.

Per stabilire il corretto trattamento fiscale da applicare alla fattispecie sopra esposta, sono stati richiamati gli artt. 37 del DPR 131/1986, in forza del quale gli atti dell’autorità giudiziaria in materia di controversie civili che definiscono anche parzialmente il giudizio (…), sono soggetti all'imposta anche se al momento della registrazione siano stati impugnati o siano ancora impugnabili, salvo conguaglio/rimborso per effetto di successiva sentenza passata in giudicato, e l’art. 8 della Tariffa, Parte prima, allegato al medesimo decreto, che definisce non solo l’elenco degli atti soggetti a registrazione in termine fisso ma anche la misura dell’imposta. Pertanto, il combinato disposto delle citate disposizioni normative consente di individuare tra gli atti dell’autorità giudiziaria in materia di controversie civili quelli che assumono rilevanza ai fini del registro.

La C.M. 8/1986 ha chiarito che per l'individuazione del presupposto impositivo occorre riferirsi agli atti dell'autorità giudiziaria ordinaria/speciale in materia di controversia civile che definiscono, anche parzialmente il giudizio. Pertanto, è necessario l'esistenza di una controversia che il giudice è chiamato a risolvere o sulla quale, in ogni caso, deve emettere una pronuncia.

Con riferimento alla fattispecie oggetto di interpello, con il reclamo contro l’ordinanza di estinzione, il giudizio promosso dal reclamante è diretto ad ottenere l’annullamento della medesima ordinanza. Di conseguenza, a fronte dell’instaurazione di un ulteriore giudizio promosso con reclamo viene emessa la sentenza che, pertanto, lo definisce.

Inoltre, l’eventuale rigetto del reclamo comporta la non prosecuzione del processo esecutivo e il giudizio si conclude con sentenza soggetta ad impugnazione ordinaria.

In considerazione di quanto sopra evidenziato emerge che:

  • le sentenze di rigetto del reclamo ex art. 630 C.P.C. sono da considerare atti dell’autorità giudiziaria, in materia di cause civili, che definiscono anche parzialmente il giudizio
  • e, in quanto tali, sono sottoposte all’obbligo di registrazione in termine fisso.

Il tributo da applicare alle citate sentenze è stabilito nella misura fissa di € 200 in quanto le stesse sono riconducibili nell’ambito applicativo della lett. d), del citato art. 8, che prevede:

  • l’applicazione dell’imposta di registro nella misura sopra indicata,
  • per gli atti dell’autorità giudiziaria non recanti trasferimento, condanna o accertamento di diritti a contenuto patrimoniale.
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Società a base ristretta: gli utili extracontabili si presumono attribuiti ai soci, anche se la compagine è composta da altre società
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Agevolazioni fiscali per investimenti in start-up e PMI innovative tramite fondi OICR: decorrenza del beneficio IRPEF e requisito del 70
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Fisco passo per passo 08/07/2025
Credito d’imposta ZES Unica: criteri di computo del limite del 50 per gli investimenti immobiliari
Con l’Interpello 183/2025, relativo al credito d’imposta "ZES Unica per il Mezzogiorno", l'Agenzia analizza il meccanismo applicativo del limite del 50 previsto per la componente immobiliare dell’investimento agevolabile, come disciplinato dall’art. 16, co. 2, del DL n. 124/2023 e dall’art. 3, co. 5, del DM attuativo 17/05/2024. La fattispecie L’interpello è stato presentato da una società che svolge l'attività in un immobile in locazione situato in zona agevolata e che intende espandere la propria capacità produttiva.
Fisco passo per passo 08/07/2025
Rinuncia ai dividendi da parte dei soci - L'Agenzia conferma "l'incasso giuridico"
Con l’Interpello 182/2025, l’Agenzia delle Entrate è tornata a esprimersi sul cd. "incasso giuridico", confermando la propria posizione, riferito alla posizione di un socio che rinuncia ad un proprio credito il tema della rinuncia ai dividendi da parte di soci persone fisiche non imprenditori, chiarendo la corretta qualificazione fiscale dell’operazione alla luce dell’articolo 88, comma 4-bis del TUIR e delle più recenti pronunce giurisprudenziali.
Info Fisco 084 / 2508/07/2025
Differenze da recesso nelle società - Rilevanza ai fini del CPB
Nell’ambito delle società di persone, le somme liquidate al socio recedente eccedenti la quota proporzionale di patrimonio netto da questo posseduta costituisce: un provento tassato in capo al socio, appartenente ai redditi di partecipazione e pertanto d’impresa un costo fiscalmente deducibile, se la liquidazione viene saldata in denaro. Detto costo non rientra tra i componenti del reddito di natura straordinaria oggetto di normalizzazione nel caso di adesione al CBP, in quanto si tratta di un componente negativo non espressamente previsto nell’elenco (tassativo) contenuto negli artt. 15 e 16 del D.lgs. n. 13/2024.
Info Flash Fiscali 127 / 2508/07/2025
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Entro il prossimo 30 luglio possono essere presentate le domande di accesso al credito d’imposta a favore degli esercenti che si occupano, in via esclusiva, della vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici (cd. Bonus edicole).
Info Fisco 083 / 2507/07/2025
Bonus edilizi acquistati sotto la pari da professionisti - Aspetti reddituali
In una recente Risposta ad Interpello l’Agenzia delle entrate ha chiarito che nell’ambito del reddito di lavoro autonomo: la differenza positiva tra il prezzo corrisposto per l’acquisto di un credito d’imposta da bonus edilizi ed il valore nominale del credito d’imposta che sarà utilizzato in compensazione dall’acquirente dal 2024 rientra tra i componenti rilevanti ai fini reddituali, in quanto elemento connesso all’attività professionale, in applicazione del principio di onnicomprensività. Il componente positivo rileva nel momento di utilizzo del credito d’imposta, e cioè nell’anno in cui viene utilizzato nel mod.
Notizie Flash 07/07/2025
Fondo di Garanzia INPS: dal 31 luglio 2025 nuovo servizio telematico esteso anche ai patronati
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