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Notizie Flash 31/01/2018

Permuta immobili Stato/Comune: imposta di registro in misura fissa

Permuta immobili Stato/Comune: imposta di registro in misura fissa

Con la risoluzione n. 12/E del 31 gennaio 2018, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che:

  • la permuta di immobili pubblici, che interviene tra un Comune e lo Stato, deve essere assoggettata a imposta di registro in misura fissa (200 euro), al cui pagamento è tenuto il Comune.
  • le imposte ipotecarie e catastali, invece, non sono dovute per il trasferimento in favore dello Stato, mentre, relativamente al trasferimento in favore del Comune, l’imposta ipotecaria va corrisposta in misura fissa (200 euro), mentre l’imposta catastale è dovuta nella misura dell’1%.

Si ricorda che per quanto concerne l’imposta di registro applicabile agli atti costitutivi o traslativi di diritti reali immobiliari, con la modifica del 2011 il legislatore, tra le altre cose, ha stabilito la soppressione di tutte le esenzioni e le agevolazioni tributarie (pur se previste da leggi speciali) relative a tali atti posti in essere a titolo oneroso. Fanno eccezione gli atti aventi a oggetto immobili pubblici interessati da operazioni di permuta ( articolo 20, comma 4-ter, Dl 133/2014), per le quali devono ritenersi applicabilile le agevolazioni tributarie operanti fino al 31 dicembre 2013 (le disposizioni previste dall’articolo 10, Dlgs 23/2011, infatti, hanno trovato applicazione a partire dal 1° gennaio 2014).
 
CIò detto, si conclude che  limitatamente agli atti di permuta che intervengono tra un ente pubblico territoriale e lo Stato, si applica, ai fini dell’imposta di registro, la disciplina vigente fino al 31 dicembre 2013 (articolo 1, settimo periodo, Tariffa, parte prima, allegata al Dpr 131/1986 - Tur). Pertanto, la permuta di immobili pubblici che interviene tra un Comune e un’amministrazione statale deve essere assoggettata a imposta di registro nella misura fissa di 200 euro (sul quantum dovuto cfr articolo 26, Dl 104/2013).
L’imposta di registro, sottolinea l’Agenzia, deve essere versata dal Comune. Infatti, il Tur stabilisce, che nei contratti in cui è parte lo Stato, obbligata al pagamento è unicamente l’altra parte contraente (articolo 57, comma 7). 

Per quanto riguarda le imposte ipotecarie e catastali, l’Agenzia precisa che trovano applicazione le previsioni del relativo testo unico, secondo cui non sono soggette a tali imposte le formalità e le volture eseguite nei confronti dello Stato.
Ne consegue, quindi, che per i trasferimenti a favore dello Stato non sono dovute le imposte ipotecaria e catastale (articolo 1, comma 2 e articolo 10, comma 3, Dpr 347/1990).
 
Invece, con riferimento all’atto posto in essere in favore del Comune è dovuta l’imposta ipotecaria nella misura fissa di 200 euro (articolo 2, Tariffa allegata al Dpr 347/1990), mentre l’imposta catastale è dovuta nella misura dell’1% (articolo 10, Dpr 347/1990).
 
Infine, la risoluzione ricorda che, nel caso concreto, l’atto di permuta è esente dall’imposta di bollo in quanto rientrante tra gli atti e i documenti posti in essere da amministrazioni dello Stato, regioni, province, comuni (articolo 16, Tabella allegata al Dpr 642/1972).

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Dopo aver esordito nella dichiarazione dei redditi 2024, come misura una tantum operante per tutti i contribuenti ad eccezione dei forfetari, la flat-tax, introdotta per premiare i contribuenti virtuosi in grado di incrementare il reddito 2023 rispetto al triennio precedente, è stata estesa a favore dei soggetti che hanno aderito al Concordato preventivo biennale. In tale ambito l’agevolazione opera in particolare: con riferimento all’intero biennio concordato, in linea generale; unicamente per il periodo 2024, per i contribuenti forfetari.
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Assonime analizza le novità sui conferimenti d’azienda e di partecipazioni
Con la Circ. n. 10 di ieri, Assonime propone degli approfondimenti circa le novità introdotte dal D.Lgs. n. 192/2024 ("Riforma dell'Irpef(Ires"), con particolare attenzione alla riforma della disciplina fiscale dei conferimenti d’azienda e conferimenti di partecipazioni. Trasferimento dell’avviamento nei conferimenti d’azienda Uno dei temi centrali riguarda l’avviamento , che con la riforma deve necessariamente seguire l’azienda conferita.
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Entro oggi, 30 aprile 2025, scade il termine per presentare l'istanza di riammissione alla Rottamazione-quater dei ruoli per i contribuenti che al 31/12/2024 sono decaduti dalla definizione agevolata a seguito del mancato/insufficiente/tardivo versamento, alle relative scadenze, delle somme dovute L'istanza va presentata con modalità telematiche, utilizzando l'apposita funzionalità Riammissione Rottamazione-quater disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, con la procedura che varia a seconda che il richiedente acceda tramite l'area riservato o l'area pubblica. Contestualmente all’attivazione del servizio, sono state pubblicate una serie di Faq sui requisiti, sui debiti oggetto della domanda e sugli effetti della riammissione (v.
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CPB 2024 - Le conseguenze sul bilancio 2024
L’adesione al concordato preventivo biennale (CPB), introdotto dal D.Lgs. 13/2024, comporta rilevanti implicazioni sul bilancio redatto secondo i principi contabili OIC, sia dal punto di vista contabile che dell’informativa da fornire. Il CPB è rivolto ai contribuenti di minori dimensioni e consente di determinare, per due anni, un reddito imponibile definito in via presuntiva e vincolante, indipendente dal risultato effettivo del bilancio civilistico.
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Collegi sindacali: limiti alla responsabilità applicabili anche retroattivamente, ma non la prescrizione
Con l’ordinanza n. 1981/2025, il Tribunale di Bari si è espresso su alcuni aspetti rilevanti della legge n. 35/2025, che ha modificato l’art. 2407 del Codice civile, introducendo un nuovo comma 4 e modificando il comma 2. Le modifiche sono in vigore dal 12 aprile 2025.
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Nel bilancio relativo all'esercizio 2024 devono essere rispettati gli obblighi di trasparenza previsti dalla Legge n. 124/2017, con riferimento agli importi ricevuti nel corso del 2024 e da rendicontare nel 2025.
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Notizie Flash 29/04/2025
Cittadinanza in cambio di investimenti: la Corte UE boccia il modello maltese
Con la sentenza del 29 aprile 2025 pronunciata nella causa C-181/23, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che un programma nazionale di cittadinanza fondato su investimenti diretti rappresenta una violazione del diritto dell’Unione, in quanto svuota di significato il principio di cittadinanza europea, riducendolo a una mera operazione commerciale. Il pronunciamento si riferisce in particolare al regime introdotto da Malta nel 2020, che consentiva a cittadini di Paesi terzi di ottenere la cittadinanza maltese e dunque quella europea a fronte di un corrispettivo economico predeterminato.
Notizie Flash 29/04/2025
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Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 98 del 29 aprile 2025, la legge 24 aprile 2025, n. 60 ha convertito con modifiche il decreto-legge n. 19/2025, noto come Decreto Bollette, rendendo definitive una serie di misure a favore di famiglie, imprese, enti pubblici e soggetti vulnerabili. Il testo convertito ha introdotto integrazioni e correzioni che intervengono in ambiti diversi, dalla disciplina dei fringe benefit per le auto aziendali al bonus elettrodomestici, fino al rafforzamento della disciplina delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e a misure mirate di contenimento del costo dell’energia.