Il Direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, nel corso dell'audizione presso la Commisisone Parlamentare per l'attuazione del Federalismo Fiscale ha fatto il punto sulla riscossione negli Enti locali nel più complesso quadro di attuazione del federalismo fiscale.
Ad oggi gli Enti locali possono svolgere il servizio di riscossione delle proprie entrate secondo le seguenti modalità:
Si è in particolare concentrata l'attenzione sulla collaborazione tra gli Enti locali e l’Amministrazione finanziaria che ha trovato concreta attuazione a seguito del consolidamento del quadro normativo e regolamentare tra gli anni 2005 e 2012.
Il processo, interamente informatizzato, si fonda sulla piattaforma informatica Punto Fisco e si articola nelle seguenti fasi:
1) la messa a disposizione dei Comuni – da parte dell’Agenzia – di informazioni presenti in Anagrafe Tributaria, in modo da consentire agli Enti locali di sviluppare processi di analisi del rischio (anche attraverso l’incrocio con le loro basi dati) e di individuare situazioni di anomalia fiscale sul proprio territorio;
2) la trasmissione telematica agli uffici dell’Amministrazione, mediante apposita procedura web messa a disposizione dei Comuni, di segnalazioni qualificate che, vagliate dagli Uffici, possono dar luogo ad avvisi di accertamento;
3) il conseguente riconoscimento, all’ente locale segnalante, di una quota di compartecipazione delle maggiori imposte riscosse a seguito dei citati accertamenti. Come previsto dal DM 23 marzo 2011, i dati delle maggiori imposte riscosse (anche a titolo non definitivo) sono annualmente comunicati dall’Agenzia al MEF, ai fini della determinazione della quota da riconoscere ai Comuni, successivamente accreditata agli Enti locali a cura del Ministero dell’Interno. C
Con i provvedimenti del Direttore dell’Agenzia sono state individuate le fattispecie che possono essere oggetto di segnalazioni qualificate nonchè, a secondo della tipologia, l’Ente destinatario delle stesse segnalazioni tra l’ Agenzia delle entrate e la Guardia di Finanza. L’interesse crescente del Legislatore per l’istituto si è manifestato attraverso l’incremento della quota di compartecipazione al gettito derivante dall’accertamento dei tributi statali a seguito di segnalazioni comunali: tale quota, infatti, è passata dall’iniziale 30% delle maggiori somme riscosse a titolo definitivo, 100% delle stesse somme riscosse anche a titolo non definitivo. Dal febbraio 2009 a settembre 2017 sono state trasmesse, da oltre 1.000 Comuni, circa 95.000 segnalazioni, di cui circa 17.000 sono state trasfuse in atti di accertamento con oltre 350 milioni di euro di maggior imposte accertate e poco più di 105 milioni di euro di maggior imposte riscosse. Questo significa che ogni segnalazione ha, mediamente, consentito di accertare più di 20.000 euro e di riscuotere circa 6.000 euro di maggiori imposte.