Con un Atto di indirizzo in data odierna, il MEF ufficializza il rinvio dell'entrata in vigore del "nuovo" redditometro, come modificato dal DM del 7 maggio 2024, pubblicato in G.U. del 24 maggio 2024, di fatto annullandone qualsiasi effetto.
Il Ministero, nel premettere che:
“Considerata l’opportunità, rilevata anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri, come ampiamente riportato da organi di stampa, di modificare il contenuto normativo del predetto quinto comma dell’articolo 38 del DPR n. 600 del 1973 al fine di rendere più esplicita la sottointesa volontà di concentrare il ricorso all’applicazione dell’istituto della determinazione sintetica del reddito fondata sul contenuto induttivo di elementi indicativi di capacità contributiva ai casi nei quali il contribuente ometta di dichiarare i propri redditi, a fronte del superamento di soglie di spesa da determinare”
dispone che:
“l’avvio delle attività applicative conseguenti all’emanazione del decreto ministeriale 7 maggio 2024, attuativo del quinto comma dell’articolo 38 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, è differito all’entrata in vigore dei provvedimenti che dispongono le modifiche normative di cui in premessa”.
Dunque, prima avrà modificata la fonte normativa primaria, art. 38 del Dpr 600/73, e, solo successivamente, andrà adottato un nuovo decreto attuativo della novellata disposizione normativa.