La Corte di cassazione, con la sentenza n. 17741 del 1° luglio 2025, ha accolto la tesi dell’Agenzia delle Entrate in merito alla determinazione della qualifica della partecipazione ai fini del regime impositivo applicabile ai dividendi percepiti da persone fisiche, affermando che, per valutare se una partecipazione superi o meno il limite del 25% del capitale o patrimonio sociale, occorre sommare le azioni o quote detenute in piena proprietà a quelle detenute in nuda proprietà.