Non bastano la complessità e la delicatezza della questione trattata per compensare le spese di giudizio: va comunque applicato il principio della soccombenza, derogabile solo in caso di assoluta novità della questione trattata o di mutamento della giurisprudenza.
Lo ha stabilito la Cassazione, con l’ordinanza 17022 del 25 giugno 2025, con cui ha accolto il ricorso di una società.