Va annullata la condanna per concorso nel reato di indebita compensazione a carico del commercialista che abbia certificato crediti inesistenti della società verso l’erario se è la società che ha inviato gli F24 all’amministrazione finanziaria: il reato contestato in concorso con i consiglieri di amministrazione della spa, infatti, si configura con l’utilizzo del modello di versamento. E dunque è contraddittoria la motivazione che non spiega quale sarebbe stato l’apporto del professionista nell’illecito penale.
Lo ha stabilito la Cassazione con sentenza 16532 del 5 maggio 2025, con cui ha accolto il ricorso di un’imputata.