
Con la sentenza n. 1760 del 15 gennaio 2025, la Corte di Cassazione ha stabilito che, in un procedimento per reati tributari, non è legittimo disporre il sequestro probatorio di Bitcoin per equivalente in relazione all’importo delle imposte evase. La decisione nasce dal caso di un contribuente accusato di dichiarazione infedele nell’ambito di operazioni di trading online su criptovalute, con un’asserita evasione fiscale di oltre 120.000 euro.