Anche la norma d’interpretazione autentica legittima il giudice a compensare le spese di lite, a patto che riguardi una questione dirimente per la decisione della controversia. È stata la Corte costituzionale, chiamata a intervenire sull’articolo 92 Cpc, a chiarire che nella deroga al principio della soccombenza rientra anche il caso in cui il quadro di riferimento della causa cambia senza che il mutamento dei termini della lite sia ascrivibile alla condotta delle parti.
Lo ha stabilito la Cassazione con l’ordinanza 12460 dell’8 maggio 2024, con cui ha rigettato il ricorso di una società.