In tema di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, va annullata la sentenza che, con motivazione contraddittoria, confermi la pronuncia di primo grado che aveva ritenuto simulate le alienazioni patrimoniali, salvo poi attribuire alle stesse operazioni natura fraudolenta omettendo tra l’altro di indicare quali atti costituiscano elementi di artificio, inganno o menzogna.
È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con sentenza 45523 del 13 novembre 2023, ha accolto il ricorso di un imprenditore che aveva ceduto alla moglie due immobili di modesto valore nonostante l'ingente patrimonio.