Illegittima la cartella di pagamento il cui importo non corrisponde a quanto previsto nell’avviso di accertamento. La cartella, infatti, deve fare riferimento alle sanzioni e agli interessi specificandone i criteri di calcolo, restando altrimenti pregiudicato il diritto di difesa del contribuente.
Lo ha stabilito la Cassazione con l’ordinanza 33507 del 15 novembre 2022, con cui ha accolto il ricorso della società contribuente.