Il raddoppio dei termini per l’accertamento non è consentito solo perché l’amministrazione finanziaria ha presentato una denuncia penale. Il giudice tributario è infatti tenuto ad accertare i presupposti dell’illecito da parte del contribuente e che l’ufficio non abbia agito in modo pretestuoso e strumentale solo per avere più tempo.
Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con l’ordinanza 7463 dell’8 marzo 2022, ha accolto il ricorso dei soci di una snc.