Legittimo l’avviso di accertamento con redditometro basato sull’imputazione a ritroso per quinti dell’incremento patrimoniale verificatosi a distanza di anni dal periodo d’imposta accertato.
Lo ha stabilito la Cassazione con l’ordinanza 5935 del 23 febbraio 2022, con cui ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle entrate.